CONSUMAZIONISMO
PREFAZIONE
Ore 12:40, 11 gennaio 2006
•Volare, il piu' grande desiderio dell'uomo, poter vincere la forza di gravita' che lo vede costretto al suolo con la maledizione dello sguardo perso tra le nuvole.
PONNN...allacciare le cinture di sicurezza e mettere il sedile in posizione verticale, ricordiamo ai signori passeggeri che questo e' un volo per non fumatori.
•Volare, potersi muovere in tutte le direzioni, a 360 gradi in verticale e orizzontale.
PONNN...personale di bordo, prepararsi per il decollo.
•Volare, salire in alto, altissimo, finche' tutto diventa piccolissimo e rimane solo l'immensita' del pensiero libero.
PONNN...rollano le turbine
•Volare, il desiderio piu' ardito e irrazionale dell'uomo, la sfida piu' grande che abbia mai affrontato, la sfida che ha vinto.
PONNN...350Km/h e l'aereo decolla

I ritmi della societa' moderna hanno portato l'uomo a velocizzare tutti i processi, soprattutto quelli considerati "di passaggio".
Nel passato c'erano navi e treni, tempi lunghissimi di percorrenza per andare dalla partenza alla destinazione.
Il viaggio cominciava con il viaggio stesso, il viaggio per arrivare alla destinazione era un titolo d'inizio ed un titolo di coda.
Oggi il viaggio e' uno spot pubblicitario, niente sigle o titoli.

Pero' c'e' un piccolo monitor che ti dice quanto folle e irrazionale sia quello che stai facendo per poter vivere quello spot.
Velocita' di volo 850Km/h
Altitudine di volo 10668 m
Temperatura esterna -58°C (fa quasi freddo come nel bagno di Marco)
Boeing 777-200, un po' piu' piccolo di quello dell'andata, Boeing 777-300.

E tu, seduto su di un piccolo sedile in ferro e plastica, dentro un tubo di ferro verniciato di bianco, che guardi fuori e pensi "cazzo, va' che figata", stai salendo e ad un certo punto sembra tutto finto, sembra un modellino di plastica, di quelli dove c'e' il trenino LIMA che gira in tondo...poi zoom indietro e zooooom indietro e zoooooom indietro si vedono le nuvole sotto, si vede la terra e l'ombra delle nuvole su di essa...e' tutto talmente piccolo che sembra li', vicino all'ala..ah, si, a proposito di ala, te sai benissimo che ci sono quintali di carburante nel serbatoio posto nelle ali, carburante altamente infiammabile perche' la benzina degli aerei e' speciale ...e tu sai che, qualsiasi cosa vada storta, per quelli sulle ali non c'e' mai la minima speranza...ti affacci al finestrino e vedi che sotto di te non scorrono le nuvole, no, sotto al tuo culo scorre un bel pezzo di ferro che prende il nome di ALA e che, adesso che stai decollando, flette come un foglio di carta...e tu sei li', pensa che sfiga, non vorrei proprio essere al tuo posto se non fosse che purtroppo ci sono.

Bene, la salita e' completa e ora le hostess (donne con uno spiccato istinto suicida) cominciano il loro formicolare lungo i corridoi, troppo stretti per un'eventuale evacuazione di massa, ma dove vuoi evacuare a 10000 metri d'altezza?
Un posto c'e' per farlo e sulla porta c'e' disegnato un omino stilizzato e la costante scritta rossa "OCCUPIED".

Arriva un piccolo snack con aranciata, niente di che, la versione lillipuziana di un pacchetto di crackers.
E fino a qui tutto bene.
Poi arriva una specie di "responsabile di sala" o sarebbe meglio definirla "responsabile di corridoio" che mi chiede se sono Alessandro Randi e se sono proprio io quello che aveva prenotato il pranzo vegetariano.
Non e' colpa mia, e' colpa di Marco* (che non e' il marco che era in giappone, questo Marco e' quello dell'agenzia viaggi "La Classense", quelli avanti che dicevo prima, gli metto un * cosi' si distinguono) che quando ho prenotato il volo mi ha fatto la lista di tutti i tipi di pasto prenotabili.
Vegetariano, vegano, casher, indu', musulmano, scentologista etc etc...alche' ho detto "avanti! figata! vai di vegetariano" e Marco* pero' mi ha risposto: "si ma tanto fa schifo uguale".
Marco* e' un profeta, oppure porta sfiga, ma preferisco pensare alla prima visto che mi ha anche chiesto se il mio dentista aveva la radiografia dei miei denti, "sai com'e', 14 ore di volo".
Il pranzo consisteva in un primo piatto a base di carta riciclata verde.
Una vaschetta con verdure dall'accostamento a dir poco schizofrenico: pomodoro, insalata, funghi, melone, noce, tofu altre cose dal sapore indefinito, lo chef avra' pensato "vegetariano = vegetali" e s'e' sbarazzato di quello che rimaneva di vegetale dagli altri pasti, che sembrano tutti meglio del mio.
Beh, di questi "vegetali", il 90% erano immangiabili, ma si sa, pur di ammazzare 14 ore di volo, si fa questo ed altro.

C'e' una cosa che pero' non ho ben capito, allora, il viaggio dura in tutto 14 ore da Tokyo a Parigi, pero' dice che parte alle 12:45 per arrivare a Parigi alle 16:45 dello stesso giorno! cio' significa che e' come se impiegasse 4 ore...viva il fuso orario.
Viva me che dormiro' al contrario (in puro stile giapponese) per 3 o 4 giorni di fila.

Ma torniamo al Giappone, ho divagato come al solito considerando che ho appena scoperto di preferire il volo notturno a quello diurno in quanto soffro di vertigini e il pensiero di avere uno spazio di 10668 metri tra me e una qualsiasi sedia appoggiata al suolo terrestre mi arreca un qualche fastidio.

Saro' quindi discontinuo e distratto nell'esposizione degli eventi...ogni scusa e' buona.
Come si sa', il Giappone e' un parco giochi e come in ogni parco giochi, le giostre che ci sono piaciute di piu' le rifacciamo.
Siamo andati ancora alla sauna giapponese e questa volta mi sono fatto la tessera, ho dovuto pagarla, si', un'esagerazione...100yen (0,7 euro) ma gia' con il primo biglietto mi sono stati rimborsati 50yen, pagando 650yen anziche' 700yen..che ladri questi giapponesi, da noi la tessera di una palestra vosta almeno 20 euro e l'unica cosa che ti scalano sono i soldi dal portafogli.

Questa volta sembravo un po' piu' agitato della precedente, il tempo medio di permanenza in una vasca era di 5 minuti, tranne che per il grill, in quello mi sono addormentato.
Da segnalare che in tale bagno pubblico e' anche possibile farsi la barba, cioe' ti porti il tuo rasoio con la tua bella schiumina e dopo esserti bello che lavato e bollito, ti rilavi e ti sbarbi..non necessariamente in questo ordine.

Bene.
Non so da quale punto partire precisamente, allora riprendero' il punto della sezione precedente:
I GIAPPONESI CHE VANNO AL CONTRARIO
Si, quello che ho notato qua e' che i giapponesi fanno un casino di cose al contrario.
Guida a parte, che anche li' vanno al contrario, leggono e scrivono al contrario, cioe' scrivono da destra a sinistra e non paghi di tutto cio' non scrivono in orizzontale ma in verticale...penso che siano stati secoli per cercare di capire come scrivere in profondita'/rilievo, ma poi abbiano optato per un piu' pratico verticale.
Poi dicono che i giapponesi copiano...
Quindi anche le riviste si sfogliano al contrario, ma questo non e' un problema perche' io le sfoglio sempre al contrario e in quelle italiane mi stupisco di come mettano articoli piuttosto importanti verso la fine...chesso', tipo la copertina.

Un'altra cosa che fanno al contrario e' MANGIARE, pero' aspetta, non trarre subito conclusioni errate, mangiano al contrario nel senso che prima si mettono in bocca tipo la forchettata di ramen (tipo i nostri spaghetti) poi succhiano aria a volonta' (assieme ai ramen) per raffreddarli mentre li mangiano, facendo un simpatico quanto fastidioso suono che a noi occidentali risulta piuttosto maleducato.
Noi prendiamo la forchettata e prima di metterla in bocca soffiamo.
Loro prendono la forchettata, la mettono in bocca e cominciano a succhiare.
Quindi non c'e' problema di nessun tipo nel fare casino mentre si mangia, anzi..basta non farlo per strada.
Esatto, un'altra cosa da non fare in Giappone e' mangiare per strada, neanche un panino, l'unica cosa che e' concessa mangiare e', eventualmente, un gelato...ma non mi sembra di aver mai visto nessun giapponese mangiare un gelato per strada.
Io pero' ho mangiato degli onigiri passeggiando e attirando gli sguardi attoniti di alcuni nipponici che mi incrociavano...al terzo onigiri ho smesso, perche' mi sentivo un barbone.

Contare con le dita, ebbene, noi partiamo dal pollice per arrivare al mignolo...1, 2, 3, 4, 5...loro ovviamente da quale dito partiranno? dal mignolo! cosi' si vedono numerati in questa formazione:
1 > mignolo
2 > anulare
3 > medio (questo ce l'abbiamo anche noi al numero 3)
4 > indice
5 > pollice
Si parte ovviamente con il pugno chiuso per arrivare a 5 con la mano completamente aperta...dovendo quindi procedere nel conteggio, si chiudera' il pollice (6), si coprira' successivamente chiudendo l'indice (7), il medio (8), l'anulare (9) ed infine il mignolo (10) tornando cosi' alla posizione di partenza (pugno chiuso).
C'e' da dire che, almeno, hanno il nostro stesso numero di dita.

Qua nessuno deve dare fastidio a nessuno, innanzi tutto il rispetto e la cortesia, la cortesia e' la prima cosa che si nota, tutti a prendere per il culo i giapponesi che fanno gli inchini, ma stando qua capisci che sono solo la logica conseguenza di una mentalita' volta al rispetto degli altri.
Certo, probabilmente ci saranno anche i giapponesi stronzi che se ne fregano, ma non ne ho mai incontrati.

Qua hanno tutti dei cellulari da paura, ma in metropolitana non ho MAI sentito suonare un cellulare, perche'? perche' e' vietato far suonare i cellulari in metropolitana e tutti rispettano questa regola.
In Italia mi viene da pensare al cinema, a parte gli stronzi che parlano continuamente durante il film, come se me ne fregasse qualcosa della loro interpretazione o come se non sapessi leggere le scritte sullo schermo o come se non avessi sentito quello che ha appena detto il protagonista, bastardi io vi ammazzo tutti, ci sono i simpaticoni che non solo non mettono la vibra nel cellulare, ma si permettono anche di rispondere alla telefonata e intraprendere una simpatica conversazione: "ah, ciao, si, sono al cinema...sto guardando il tal film...si....si...finisce piu' tardi, credo alle 24:00...si...blablabla..." poi qualcuno si decide a mandarlo affanculo e questo dice al suo amico "scusa, c'e' uno stronzo maleducato che mi rompe le palle, ti chiamo dopo quando e' finito"...ma no, dai, ti presto il mio cellulare per chiamarlo adesso, c'e' il vivavoce, cosi' sentiamo anche le stronzate che ha da dirti il tuo amico e non spendi una lira.
Beh, dicevo, qua non e' cosi', qua c'e' la vibra in questi futuristici cellulari e, se tanto mi da' tanto, e' per questo che in Giappone i terremoti sono cosi' frequenti.
Pero' un po' di rumore sono costretti a farlo, quando? quando scattano le foto.
Questo per il rispetto della privacy, cosi' se fai una foto ad uno e questo se ne accorge, puo' mandarti gentilmente affanculo.
Io avevo il cellulare europeo in silenzioso, quindi se scattavo le foto nessuno se ne accorgeva, in pratica ho fatto la figura del fesso che guardava in giro con il cellulare arretrato del terzo mondo senza neanche scattare una foto.

Gentilezza e cortesia ovunque, dal bar al drugstore alle poste...si, capito bene, alle poste.
Quando vai in posta da noi ti sembra di andare a far visita ad un eremita che e' in meditazione da 50 anni ed e' ad un passo dall'aver capito il senso della vita...e cosa succede? arrivi te e rovini tutto! anni e anni di stenti e meditazione e te con il tuo futile pacchettino arrivi li' a mandare in fumo tutta la loro fatica.
"Cosa vuoi!?
Cosa?!
Hai compilato il modulo? No???!!! AHAHAHAHAHAHH!!! HO PIACERE! e' la' in fondo" (indicando con indice incerto e roteante una generica direzione, tu cerchi di seguire con lo sguardo quella direzione ma fa riferimento ad un tavolo pieno di moduli, fogli, depliant e cartacce...cosi' finisce che se va bene ti rifai la fila per spedire il tuo pacco avendo compilato il depliant pubblicitario delle Maldive.
Gia' facendo bene il tuo pacco ha scarse probabilita' di arrivare, adesso non parte neanche.
Beh, dicevo, sono stato in posta a spedire uno scatolone di souvenir per gli amici e amenita' per me, beh, mi sembrava di essere arrivato nella hall del Grand Hotel.
Tutti indaffarati, c'era fila e prevedevo una mattinata persa, ma nel giro di 6 minuti ero gia' con il mio pacco sulla bilancia.
Sorrisi, inchini, bollini e via..il pacco era bello che spedito.
"Domo arigato!" viva le poste italiane e le pannocchie giganti...cazzo, ci prendono pure per il culo, tra poste e ferrovie.
Uno fa una pubblicita' dove girano un film con uno che deve prendere un treno e il treno non c'e' perche' e' in ritardo.
L'altro tutte le volte scommette che un suo amico muoia di stenti schiacciato da una pannocchia gigante se il pacco non arriva...e dopo una serie di passaggi televisivi lo scritturano per girare il remake di "l'ultimo uomo sulla terra".

C'e' una cosa che pero' mi ha lasciato perplesso, se ne sono sentite di tutti i colori sul Giappone e sui giapponesi e molte non sono vere, quali? quelle meno assurde.
Infatti s'era anche sentito di posti dove andavano gli uomini per fare la mano morta a donnine pagate per stare li' in piedi in un set che simulava un vagone della metropolitana.
Un bel giorno, mentre aspettiamo la metro, Marco mi dice "e poi ad una certa ora c'e' un vagone apposta SOLO per le donne che vogliono essere sicure di non essere molestate con la mano morta..." e io "maddai, che cazzata...ma allora e' vera quella cosa della mano morta?" e Marco "certo, tutto vero, i giapponesi hanno questo vizietto, nella metro, quando e' bella piena, fanno la mano morta".
Allora chiedo quale sia il vagone e mi guida di fronte ad una segnaletica orizzontale sulla piattaforma...questa e' rosa con i fiorellini e segnala che l'entrata per il vagone "solo donne" e' li'...esiste veramente e l'ho anche fotografato (vedi gallery).
E' incredibile.

E' incredibile anche come vadano in giro vestite la maggioranza delle giapponesi, dalle teen ager alle ventenni.
A quanto pare non c'e' ne' una logica cromatica, ne' una logica stilistica nell'abbinamento dei vari capi.
Cosi' ne escono combinazioni assurde ma che alla fine stanno benissimo.
Perche', come insegnano gli arredatori, se attorno ad un tavolo metti 2 sedie uguali e 2 diverse, fa cagare, se invece sono tutte diverse (o tutte uguali) va benissimo.
Loro applicano la regola del "tutto diverso" e vanno benissimo.
Pare che in questo periodo spinga molto lo stivale, di varie tipologie, alcuni alla Robin Hood, altri alla cavallerizza, davvero poche (a mio avviso scrause) alla texana/cowboy, queste mi facevano abbastanza schifo, infatti ho anche visto un negozio che vendeva tutto in stile cowboy/country con tanto di testa di bisonte trofeo appeso al muro, arredamento in stile legno western con patchwork bovari alla frankenstein del far west...avrei anche un paio di foto ma non le pubblico perche' ci tengo all'integrita' stilistica di questo resoconto...comunque sia, uno sbocco, il peggio negozio che abbia visto a Tokyo, fortunatamente anche l'unico e oltretutto senza clienti, non me ne vogliano i texani in ascolto, ma non fa per me e questo e' il MIO resoconto.

Ma quanto costa stare in Giappone?
Ho sempre rimandato questo viaggio perche' mi dicevano "ah, il Giappone costa come un figlio all'universita', se poi sto figlio e' Easy, stai a casa che altrimenti non ne esci vivo" (scherzo, Easy!! se vuoi cancello 'sto pezzo qua), beh, in realta' il Giappone, ora che in Italia c'e' l'euro e 1000 lire sono 1 euro, non costa veramente niente.
Ci si campa tranquillamente, se non si hanno pretese di ristoranti strafighi da 1000 euro a mangiata, un buonissimo pasto abbondante costa sui 5 o al massimo 7 euro.
Se mangiate giapponese il riso e' "free refill" quindi potete sempre gonfiarvi di riso, dipingervi di blu e andare in giro a mezz'aria con un'elica in testa.
Il dormire idem, ne' piu' ne' meno come un albergo italiano a 3 stelle, poi ci sono le bettole e gli hotel a 5 stelle da paura, ma siamo in Giappone, un albergo medio scrauso e' come un hotel full service a 4 stelle in Italia (vedi connessione internet e gabinetto della NASA), poi vi trattano uguale, che sia a 1, 3 o 5 stelle, siete sempre serviti e riveriti con il massimo del rispetto.
Azz, non ci alzo una lira neanche da questa pubblicita', quindi e' tutto disinteressato e io rimango, come al solito, in bolletta.

E cosi rieccomi qua sulla via del ritorno...alla fine il tempo e' volato e non sono riuscito ad andare a dormire in un CAPSULE HOTEL, ma lo faro' questa estate, sempre che questo aereo atterri, considerati gli scossoni e il "batter d'ali" che mi fa dubitare del fatto che sia un aereo a turbina.

Ma dove sono stato il 9 e il 10 dicembre?
E' presto detto: in giro a vedere di comprare qualcosa, ma niente di tecnologico, ora c'e' internet e gli internet store che si fanno guerra a colpi di prezzi ribassati...quindi qua non c'e' tutta questa differenza di prezzo con casa nostra.
C'e' nelle cose piccole, nei pupazzetti e in tutto cio' che e' legato al mondo dei manga, che qua sono veramente ovunque, ma gia' cosi' rendo poco l'idea.

Ma stavo dimenticando la cosa piu' importante di tutto il viaggio: l' UFO CATCHER!
Bene, se pensi che l'ufo catcher sia una cazzata, bravo hai ragione, non provarlo mai, mai nella vita mettere la monetina per provare, neanche quando ti sembra che il pupazzetto ti stia chiamando dicendoti che fara' in tutti i modi pur di impigliarsi alla pinza e venire a casa con te.
Non provare mai un UFO CATCHER in Giappone.
Io l'ho provato (come ho gia' raccontato) e sono entrato subito nel tunnel.
L'ufo catcher e' una droga, non c'e' pezza, io mi chiedevo quanto fossero cretini i giapponesi che ci giocavano e ora li capisco.
Li capisco soprattutto dopo aver visto un bastardo muso giallo portarsi a casa al primo colpo il pupazzetto che mi ero lavorato io a suon di 100yen per 10 minuti.
Ma soprattutto li capisco dopo ESSERE RIUSCITO A PESCARE QUALCOSA CON L'UFO CATCHER!
Beh, e' una di quelle soddisfazioni che poche cose nella vita possono regalarti, forse quando ti nasce un figlio, ma se poi non finisce l'universita' e' una fregatura.
Quindi rimane al primo posto l'ufo catcher.
Insomma, sono in quel di SHINJUKU che vago per negozi e vetrine e neon e suoni e colori ed effetti speciali, quando ecco una di quelle sale giochi piene di ufo catcher...io ero in astinenza perche' erano tipo due giorni che non ci provavo, allora decido di entrare e dare un'occhiata.
In una di queste vedo delle zampette di gatto portachiavi in pelouche, naturalmente non vere.
E qui ho sentito una voce che mi diceva "non puoi tornare in Italia senza essere riuscito a pescare qualcosa...non puoi..." e li' ho avuto il flashback del bastardo che si ciulava il mio pupazzetto...
100 yen
2 mosse.
La zampa di gatto rosa e' mia.
Ed e' qui che si vede il vero professionista.
Il vero professionista insacca il bottino e se ne va, io no, io sono un dilettante, penso che sia una cazzata e che anche la zampetta nera non sia male...beh, stessa procedura raccontata l'altra volta e 700yen sputtanati.
Cambio UFO e vedo degli Stitch in versione bianco e nero niente male.
Alcuni sono proprio vicinissimi al bordo, il baratro che porta inesorabilmente al mio zaino.
Niente, ste merde di stitch avevano la testa di piombo ed non c'era pezza di scollarli da li', altri 500yen buttati via.
Ma chissene, non tornero' in Italia a mani vuote.

A Shijuku c'e' uno dei piu' grandi e forniti DON CHISHOTTE (non so se si scriva cosi', ma di sicuro non lo scrivono bene neanche i giapponesi), in questi store puoi trovare di tutto, come dicevo, dal chiodo al vibratore.
Fino a quel momento avevo visto di tutto tranne che i vibratori e avevo pensato che Marco fosse stato il solito esagerato.
Finche' non mi sono reso conto che Marco non ha mai esagerato, semplicemente mi raccontava cose vere ma incredibili...e infatti eccomi li' a guardare stupito il reparto giochi erotici giapponesi.
Bene, devo dire che ho avuto un paio di richieste specifiche da un paio di amici, dei quali non faro' il nome per ovvi motivi di privacy, uno di questi mi ha chiesto qualcosa di assurdo, tipo uno strumento per arrecare piacere alla partner ma che fosse in puro stile "e' incredibile", l'occhio mi e' caduto su di un qualcosa che non so bene come possa funzionare ma che mi faro' raccontare sicuramente, bene, questo articolo aveva il "sample" scartato per poter essere osservato con cura mentre quelli per l'acquisto erano impacchettati in un'anonima e privatissima carta rosa con scrittine bianche generiche.
Aggiungo al carrello.
L'altra richiesta era una "vagina in barattolo", si, insomma, non vera ovviamente, ci sono questi barattoli di plastica con fuori delle bellissime grafiche che possono ritrarre personaggi manga femminili con tette enormi o addirittura foto di modelle hard giapponesi che pero' non sono tipo le attrici hard occidentali, sembrano piu' le ragazze della porta accanto e sono meno volgari sicuramente, dentro a questi barattoli grandi tipo una lattina di cocacola maxi, c'e' qualcosa che puo' vagamente simulare l'organo genitale femminile, ma e' fatto tipo in spugna, una fecalata, la bellezza di tale articolo si esaurisce nel concetto e nella grafica di copertina.
Ma questo articolo, purtroppo, non aveva la "carta anonimato garantito", quindi sono stato per un po' in bilico tra il "lo prendo e faccio la figura dello sfigato alla cassa o non lo prendo?"
Devo ringraziare Yuri per avermi permesso di fare la figura dello sfigato alla cassa: Grazie Yuri, a buon rendere!
A quanto pare, in Giappone non mi sono proprio fatto mancare niente.

Esattamente niente, neanche un po' di televisione locale (cosa che evito come la peste quando sono in Italia).
Una bella domenica mattina, Marco accende la tv...tralasciando gli spot pubblicitari spettacolari, alcuni si un po' dementi ma nella loro demenza pur sempre belli e piacevoli (a differenza dei nostri spot pubblicitari che rompono discretamente le palle e non fanno neanche ridere) c'era questa trasmissione che era un misto tra il KARAOKE e LA CORRIDA.
Qui andavano di tutti i generi di persone, dalle studentesse vestite da cosplay ai pensionati in tenuta rurale, dall' impiegato statale al manager con la passione per il canto.
Fantastico, Marco mi racconta che qua i cantanti quando scrivono e arrangiano un pezzo lo fanno tenendo conto che sia facilmente cantabile al Karaoke, altrimenti quel pezzo non avra' successo.
Io rabbrividisco, gli dico "ma come!? scusa, uno compone un pezzo pensando di farlo cantare al karaoke? che tristezza!" e lui "certo, e' business, per questo le canzoni pop giapponesi sono piuttosto lineari e non anno di grossi virtuosismi di voce da parte del cantante, si, puo' capitare che in un album ci siano 2 o 3 pezzi virtuosi, ma la maggior parte saranno pensati/composti per il Karaoke...e se ci sara' un pezzo al top della Hit List sara' sicuramente uno di questi".
Sono basito...del resto qua il Karaoke e' lo sport nazionale e ho avuto modo di vedere che i giapponesi quando entrano in quelle stanzette si trasformano.
Faccio caso ai testi e si', sono linearissimi, semplici da cantare.
In questa trasmissione, alla fine, la persona viene giudicata da una campana che ha 3 tipi di suono:
PON! sei stato scarso
PON PON! medio, ne' scarso ne' bravo, te la sei cavata.
PIN PON PAN PUN PEN PAN PIN! sei un grande! hai cantato da dio.

Ogni volta che suona la campana lunga, mi aspetto di vedere il tipo o la tipa che si suicida li' di fronte a tutti! cominciano a piangere dalla felicita' come bambini, si inchinano, abbassano la testa, hanno visto la luce, hanno finalmente dato un senso alla loro vita, ce l'hanno fatta...maddai, ripigliatevi, manco aveste pescato una zampetta di gatto rosa da un UFO CATCHER!!

E cosi', sono li', estasiato di fronte a questi casi umani, che penso "ohi, finalmente si sta bene, la stufetta ha proprio scaldato bene l'ambiente..." ed ecco che Marco spalanca tutto per cambiare aria...ma allora sei un sadico masochista!!
Sempre cosi', non appena si stabilizza un po' la temperatura e non ho due polaretti al posto delle mani, ecco che Marco spalanca non una ma bensi' due porte scorrevoli per far entrare un tifone della siberia e cambiare aria.
Sono d'accordo, la stufetta va a kerosene e il tubo di scappamento e' di fianco al bocchettone dell'aria calda, ma cazzo, non si riesce a stare tranquilli un attimo.
Solo ieri sera e stamattina si stava un po' bene, io mi ero anche illuso di essermi adattato al clima locale, ma in realta' la temperatura era salita di nuovo, era passato il periodo di ghiaccio, almeno cosi' Marco mi diceva leggendomi le massime che, in confronto ai 14 giorni che mi hanno visto in terra d'oriente, avevano tutte un 1 davanti.
Eravamo passati da 1 grado a 11 e da 4 gradi a 14 gradi.
Ottimo, proprio ora che me ne vado salgono le temperature e diventano umane...che tempismo perfetto, puro stile giapponese, e' incredibile!

Se devo stare freddo dentro, meglio stare freddo fuori, almeno mi muovo e magari mi scaldo, poi non sto in ansia per questi casi umani da karaoke.
Cosi' parto per quelli che saranno gli ultimi 3 giorni a Tokyo.
3 giorni nei quali capiro' finalmente come usare la metro, come passare da una compagnia all'altra (visto che la metro di Tokyo e' l'unione di ben 3 compagnie diverse con stesse fermate ma itinerari diversi) e imparero' a non soffiarmi il naso, a non mangiare per strada, a non farmi venire un embolo tutte le volte che vedo una donna giapponese in kimono, queste cose qua...ad adattarmi a quella che e' la vita in Giappone, semplicemente.

Qua nessuno, ma proprio nessuno parla inglese, se lo conoscono non lo parlano per pigrizia o per vergogna, quindi e' come se non lo conoscessero.
Ho un limite di 20Kg di bagagli in stiva...vado in giro pesando mentalmente tutto quello che vorrei comprare, non posso non comprare un "pigiama gatto" (tipo il mio di ultraman ma che mi rappresenta un gatto giallo e nero) per Yukiko, volevo prenderle quello da scimmia ma poi ho pensato che farmi mollare cosi' dopo poco piu' di due mesi non era il caso...e ho anche comprato quella che sara' la mia sedia da mettere in studio per sempre...una bella palla da ginnastica in plastica dal diametro di 65cm, si', l'ho pagata neanche 1000yen, quindi meno di 7 euro, in Italia non sono mai stato capace di trovarla, chi ce l'aveva mi diceva che costava tipo 50euro.....beh, l'ho sempre desiderata, ho sempre pensato che avrebbe fatto bene alla mia salute fisica mantenendo attivi i muscoli della schiena, ho sempre pensato che dopo 2 ore l'avrei fatta esplodere a calci maledendo il giorno nel quale m'era venuta questa stupidissima idea.
Vedremo.

Finito il giro a Shinjuku, dopo aver passeggiato tra grattacieli enormi, decido di tornare a Nakano, dove la volta prima mi ero lisciato il MANDARAKE, una specie di edificio pieno di Lucca comics in ogni angolo.
Quest'anno ho rinunciato a Lucca comics perche' non mi andava granche' di passeggiare tra nerd e otaku puzzolenti dentro tensiostrutture sature di ascella e puberta'.
Bene, non me ne pento, visto che qua c'e' Lucca comics all'ennesima potenza, ad 1/10 del prezzo e senza ghiandole sudoripare fermentate.
Il mandarake e' un concentrato di collezionismo e novita', trovi i fumetti di 20 o 30 anni fa come quelli di 20 o 30 minuti fa.
C'e' tutto, e ovviamente ad un prezzo ragionevole.
In mezzo a tutto questo ben di dio, con una tentazione ad ogni angolo, in questo dedalo di articoli perfettamente acquistabili, io ho camminato con Virgilio al mio fianco che mi diceva "non ti curar di loro ma guarda e passa..." e cosi' sono uscito con niente in mano, ma estasiato.
Sapevo che il Giappone era la patria dei manga, ma non credevo fino a questo punto.
Purtroppo mi interessano si' alcuni manga, ma non tutti, oltretutto ora che sono in affitto in una casa piuttosto piccola mentre cerco di trovare una casa decende nella quale andare a vivere, dove dovrei mettermi tutti questi eventuali acquisti?
E cosi' faccio alla giapponese, come mi ha raccontato Marco.
Pochissimi comprano libri, non hanno case abbastanza grandi per poterci mettere cio' che acquistano, non hanno librerie dove poter riporre i libri una volta letti, se ce l'hanno, sono piccolissime, quindi si limitano a pochissimi libri, ma non saprei dire quali, forse qualcosa sulla cucina o cose del genere.
Quindi mi fa piacere pensare di essere un po' giapponese in questo particolare momento di transizione edilizia.

Vabbe', nonstante abbia limitato al massimo i miei acquisti e siano soprattutto acquisti culinari, tra dolcetti, buste di condimenti per onigiri, umeboshi, mochi (che hanno il peso specifico della ghisa) alghe varie etc etc, arrivo al checkin e ho sforato di 2,9Kg...i miei due bagagli pesano 22,9Kg...sudo freddo quando l'addetta mi chiede di vedere il bagaglio da portare in cabina, solo quello pesa piu' degli altri due messi insieme e se me lo aggiunge a quei due faccio la fine del Nello quando e' partito per l'Australia, mi ha riempito il bagagliaio della macchina perche' aveva sforato di 15Kg su 20 che poteva portare e per pagare la differenza doveva accendere un mutuo in banca.

Niente, si limita ad attaccarmi uno di quei cartellini con scritto "CABINE" e non dice niente dei 2,9Kg in piu'.
Ora spero solo che nessuno dei due bagagli vada perso, soprattutto quello che sembra un sacco dell'immondizia rattoppato, li' c'e' il mio sostentamento alimentare per almeno un paio di mesi.