HATCH E
QUALCHE TEMPIO
Marco mi odia, vorrebbe impedirmi l'uso del computer di
notte e svegliarmi alle 7:30 del mattino.
Io gli dico che non sono un giapponese e che sono in
vacanza, il suo e' il ritmo della maratona di Tokyo e da
quando sono qua sono 10 volte piu' stanco di quando sono
partito dall'Italia, basta guardare con che faccia mi
sveglio la mattina (vedi gallery).
Stamattina ci siamo svegliati alle 9:00, non so come ma ho
avuto la fortuna di dormire un'ora in piu' del previsto, e'
il 4 gennaio 2005.
Ho un ricordo confuso della giornata di ieri e un ricordo
confuso di cosa mi circonda ora.
Soprattutto sono confuso su cosa mi sono inconsapevolmente
messo addosso ieri notte...
Esco dal letto e mi metto in piedi...scopro che indosso
qualcosa di indecente che questi giapponesi considerano
"pigiama".
E' in cotone, azzurrino a righe bianche o bianco a righe
azzurrine.
Sembra la vestaglia da notte di Groucho Marx disegnata da
Mary Poppins.
Devo immortalarmi in questa tenuta.
Ho una discreta barba, qui e' finalmente caldo e sono
spronato al dedicarmi 5 minuti alla rasatura con acqua
caldissima in bagno di plastica caldissimo.
La punta e' alle 9:30 con KOTARO HATCH nella hall, scendo e
finalmente vedo una faccia familiare nonostante sia
giapponese.
E' una delle ultime persone che ho visto in Italia prima di
partire, lui e' tornato in giappone il 27, io sono partito
il 28 dicembre.
Hatch dice qualche frase in italiano che ti costringe a
rispondergli in italiano, ma poi non la capisce, dice "si'"
ma sai che non l'ha capita.
C'e' una cosa strana che succede sempre con Marco, non
capisce mai una mia frase la prima volta che la dico, io
dico "marco, da che parte andiamo?" e lui "cosa?" e io
"marco, da che parte andiamo?", praticamente parlo in
duplice copia, costantemente.
Quando leggera' queste righe mi odiera', pero' a volte mi
diverto a fargli uno scherzetto preso in prestito da
WAYNE'S WORLD:
"marco, lo sfintere dice "cosa?""
e ovviamente lui dice "cosa?"
alche' gli faccio la domanda che dovevo fargli oppure gli
dico quello che dovevo dirgli.
Solo che non mi va di farglielo tutte le volte, cosi' a
volte emetto qualche suono giusto per attivare la sua
attenzione e poi "ripeto" quello che dovevo dire.
Ho cercato di capire se lo fa anche con i nippo e ho notato
che spesso dice "nani?" allora gli ho chiesto "marco, nani
significa cosa?" e lui "cosa?" e io "marco, nani significa
cosa?" e lui "si', significa "cosa? lo dici quando non hai
capito" e io "ahh..immaginavo..".
Se passano piu' di 2 minuti tra una frase e l'altra,
probabilmente va in stand by e ha un piccolo gap nella
riattivazione della funzionalita' dialogo.
Come ho gia' anticipato, Hatch ha una macchina che e'
praticamente italiana!
Io speravo in una macchina cubo con spigoli vivi come se ne
vedono spesso qua, ma cosi' non e' stato.
Non ho la forza di fare niente, ho gli occhi se sembrano
due bolle di sapone che stanno per scoppiare.
Alle 10:30 circa siamo al KINKAKUJI che e' il famoso tempio
d'oro, e' veramente tutto oro quello che lo circonda, cioe'
e' placcato d'oro zecchino vero, infatti non ci si puo'
avvicinare a piu' di 15 metri, a quanto pare ci sono ninja
nascosti qua e la' e non appena scavalchi la bassissima
recinzione, questi ti saltano addosso e ti finiscono li'
sul posto.
Dico che mi sembra molto tenuto bene, mi rispondono che ha
preso fuoco e l'hanno ricostruito da zero 40 anni fa circa,
che l'hanno anche imbiancato quando e' venuto BUSH in
visita in Giappone.
Ho ancora la sensazione di stare a mirabilandia e il
feeling che ho per queste visite ai templi peggiora di
volta in volta.
Comincio a pensare che piu' che templi siano delle sale
giochi, invece che mettere il gettone nello sportellino lo
lanci nel vascone delle offerte, invece che giocare a PAC
MAN, suoni una campana o scrivi su di un legnetto un tuo
desiderio o prendi un foglio che dovrebbe predire se sarai
sfigato come una merda o ti andra' tutto bene) e cosi' via,
a volte alcuni templi hanno dei giochi originali in
esclusiva, altri si ripetono un po' in tutti, quello della
campana e' un must, un po' l'equivalente del DANCE DANCE
REVOLUTION.
Chiedo a Marco come la vedono i giapponesi sulla religione,
se sono tutti cosi' credenti, mi risponde che in realta' se
ne sbattono, che la stragrande maggioranza non crede in un
dio e che vanno al tempio solo perche' e' usanza ed e'
anche divertente...in effetti e' divertente, questo
approccio mi piace, poi non c'e' un prezzo fisso per il
gettone, puoi usare 1 yen come 1000 yen per fare la stessa
identica cosa.
Diciamo che e' una religione sicuramente piu' colorata e
giocosa di quella cattolica, che trovo francamente triste e
opprimente, ma la mia opinione al riguardo non e'
rilevante.
Qui e' tutto all'aria aperta, si passeggia in mezzo alla
natura, non ci si chiude in un catafalco di marmo (con
tutto il rispetto per l'architettura), pero' sta cosa del
dover sempre dare dei soldi mi infastidisce e mi fa
storcere il naso, soprattutto quando Hatch e Marco mi
confermano che i "gestori" dei templi sono personaggi
ricchissimi che si danno ad una bella vita dissoluta.
Ok, confermo: sono delle sale giochi.
Comunque sia, siamo a questo tempio d'oro e penso di fare
la battuta dicendo "vai, ora andiamo a quello d'argento e
poi a quello di bronzo" e mi sento rispondere che c'e'
veramente anche un tempio d'argento, ma siccome hanno speso
tutti i soldi per quello d'oro che e' veramente placcato
d'oro (un foglietto di oro zecchino costa circa 200euro ed
e' grande 20x20cm), e' solo di color argento, nessuno sa
dirmi di che materiale sia, forse l'hanno verniciato a
bomboletta.
Continuiamo il nostro giro e ci fermiamo in un posticino
molto nipponico con porte scorrevoli stile antico, e' una
sala da te' giapponese.
Non possiamo non prendere un te'.
Ci togliamo le scarpe e le mettiamo in freezer, poi
entriamo.
Tutto in tatami ci sediamo in ginocchio su di un tappeto
rosso.
Arriva una signora che parla in giapponese dicendo le
stesse identiche cose che ha detto alla coppia prima di
noi, e che dira' alla coppia dopo di noi.
Sembrano programmate, il tono e' sempre identico e le frasi
hanno la stessa identica cadenza.
Di li' a pochi minuti ci portera' le nostre tazze con te'
giapponese e un dolcetto.
Il te' giapponese e' piu' denso e di un verde torbido,
assaggio, pensavo fosse peggio, invece si beve benissimo ed
e' anche buono...poi mi dicono, sia Hatch che Marco che non
era granche' e che sembrava annacquato, hanno raspato sul
te' e ne hanno messo poco.
Passo al dolcetto, un cubetto bianco con dentro uno
zucchero speciale marrone scuro mischiato ai classici
fagioli dolci, sopra "glassati" di bianco con due gocce
d'oro, io penso sia oro di zucchero con chissa' quale
cancerogeno colorante e faccio la battuta "wow, oro!" e
fingo la mossa di toglierlo e mettermelo in tasca.
Scopro che e' oro vero, e Hatch dice che fa bene alla
salute, Marco che fa bene per i capelli, con questa penso
bene di andare al tempio a dare un po' di leccate alle
pareti.
Scetticissimo lo mangio, niente di speciale, ma la cosa che
valeva di piu' era l'ambientazione.
Alzandomi per uscire decido che e' giunto il momento di
comprare due tutori in kevlar per ginocchia.
Via da qui, andiamo al tempio RYOANJI.
Hatch, mentre ci avviciniamo al tempio, ci racconta che e'
stato a lavorare qui come guardia e invece che fare il suo
lavoro giocava con la playstation o con il nintendo.
Tutto il mondo e' paese, il 99% dei miei amici che hanno
fatto il servizio civile s'e' grattato la pancia dalla
mattina alla sera...qua funziona uguale, cambia solo
l'ambientazione.
Arriviamo all'ingresso, paghiamo il biglietto ed entriamo
in questa hall.
"Stranamente" dobbiamo toglierci le scarpe, pero' qui
sembrano magnanimi, ci sono 2 cestoni di ciabatte in
lattice, le indosso e capisco che sono imbottite di azoto
liquido, mai sentito qualcosa di cosi' freddo in vita mia.
Forse era meglio camminare scalzi.
Arriviamo al giardinetto ZEN, suggestiva attrazione
principale del tempio e salta fuori che tutta la parte dove
scorreva un caratteristicissimo e antichissimo ruscello
attorno a tale giardinetto rappresentante l'universo e'
coperta da un'impalcatura.
Penso "va' che sfiga, volevo vedere il ruscello" chiedo ad
Hatch com'era e da dove arrivava l'acqua, visto che spesso
l'acqua dei templi arriva dalle montagne passando
attraverso ad aquedotti secolari in canna di bamboo e mi
dice che quando lavorava li' la mattina arrivava e apriva
il rubinetto del ruscello, quando finiva andava a
chiuderlo.
Capisco che l'acqua che ci scorre arriva direttamente
dall'acquedotto comunale di Kyoto, non propriamente
secolare...
Bene, anche questa e' una fintonata...avanti cosi',
continuiamo il giro di questa mirabilandia
zen.
Fontanella dalla quale si sono ispirati per la moneta con
il buco in mezzo e via, tutti verso lo studio di Hatch.
Lungo la strada ci fermiamo ad un "negozio 100yen", qui
costa tutto 100 yen (perche' dalle altre parti no?) e con
mia enorme sorpresa trovo le umeboshi in busta grande
ognuna in busta piccola.
Le compro subito.
Non facciamo in tempo a fare 10 metri con la macchina che
ne ho gia' mangiate 4 e comincio ad avvertire una certa
acidita' di stomaco, penso che non mangero' mai piu'
umeboshi in vita mia
Hatch e' un artista, questo e' il suo sito e
la sua casa e' una doppia stanza bassissima di una casa
che condivide con altri ragazzi.
E' piena di pennelli, da microscopici a giganteschi, se
dico giganteschi dico giganteschi, cioe' un pennello era
alto come Hatch che e' circa 1,70m e se l'e' fatto fare su
misura per la sua forza/altezza/peso.
La punta e' di crine di cavallo, quelli scrausi che si
comprano in giro costano sui 300.000 yen (2.200 euro)
quello di Hatch e' costato come una Toyota Yaris.
Ai tempi non aveva abbastanza soldi, cosi' ha chiesto un
prestito a dei finanziatori finto legali ma che in realta'
sono una Yakuza legalizzata.
Questi ti prestano subito i soldi che ti servono, pero'
hanno dei tassi di interesse un po' alti, vanno tipo sul
20% alla settimana.
Se non paghi cosa succede?
Succede che questi vengono sotto casa tua e cominciano ad
urlare che gli devi saldare il conto, che non paghi i
debiti, che hai chiesto un prestito perche' sei un
poveraccio, insomma, ti disonorano davanti a tutto il
vicinato.
Se non basta cominciano a telefonare a tutti i tuoi parenti
e amici, intanto il tasso rende la cifra sempre piu' alta e
cosi' via.
Fortunatamente Hatch ha avuto subito dopo i soldi per
pagare e non ha subito ritorsioni.
Ci mostra i suoi lavori (io li avevo gia' visti) e ci da'
le sue magliette...Marco gliele paga, io cerco invano di
farlo ma poi mi dice di fare uno scambio e mandargli una
delle mie magliette disaster.
Si fa ora di pranzo, cioe' sono le 14:30 circa e andiamo ad
un ristorante tipico che serve la SOBA, una pasta fatta di
semi di fiori.
Allora, c'e' gente che e' allergica questa soba e se la
mangia muore, io non so se sono allergico, devo rischiare.
Se sono qui a scrivere significa che non sono allergico.
Qui ho il mio primo approccio al MOCHI, l'alimento killer
che uccide migliaia di anziani tutti gli anni.
E' stranissimo, lo puoi masticare per delle ore che questo
rimane sempre uguale, e' un chewing-gum, alla fine ti
stanchi di masticare e lo mandi giu', quando scende fa tipo
lo SLIMER, fa sto filo lungo che va dalla tua lingua al tuo
stomaco, poi un po' alla volta scende tutto.
Ora capisco come possano morire tutti quei vecchi ed e'
veramente una morte di merda.
Ho chiesto ad Hatch dove posso trovare un po' di pennelli
indelebili per inchiostrare e mi dice che mi accompagna
dove ne hanno molti di tutte le misure.
Nel tragitto in macchina sono una lampadina ad
intermittenza.
Dormo, mi sveglio, ridormo, risveglio, mi riaddormento, mi
sveglio ancora e cosi' via.
Ogni volta cado in un sonno profondo e quando apro gli
occhi c'e' Marco che mi punta la macchina fotografica per
fotografarmi.
Ci fermiamo al bar del signor Nada per un caffe'.
Il signor Nada ha la faccia del tipico giapponese figo, lo
vedo bene in un telefilm o in una pubblicita' di dopobarba.
Arriviamo al negozio...ovviamente e' chiuso e riapre il 5
gennaio, Hatch mi promette di comprarmi i pennelli.
Ci dirigiamo ad un altro negozio di pennelli.
Io intermittente in macchina.
Quest'altro negozio ha la meta' della roba che ha quello
dove dovevamo andare, pero' ne compro lo stesso qualcuno.
Basta, non ce la faccio piu', torniamo in albergo, mi
addormento per 2 ore e mi sveglio sui rumori di un telefilm
per bambini dal titolo NINJA HATTORI-KUN.
Ebbene, il telefilm e' un po' demente, c'e' un esodo di
ninjia che scappano dal passato e vengono nei giorni
nostri, pero' c'e' un cattivo che li segue uno ad uno e li
fa fuori.
Non capisco cosa dicono e mi disinteresso della faccenda.
Alle 20:30 usciamo per una passeggiata
Ci fermiamo a cenare ad un ristorante giapponese (ohi,
siamo in giappone) dal nome MESHIJA, quando entro
rabbrividisco vedendo marco che si dirige verso una specie
di distributore automatico con tanti bottoni che
raffigurano i vari piatti.
Penso "oddio, no, va bene che sia tutto pieno di
distributori di bevande, ma un ristorante che ha per cucina
un distributore stesso, no, non posso affrontarlo..."
Fortunatamente quello distribuiva solo lo scontrino del
pasto da consumare, paghi la cifra (in questo caso 680yen)
scegli il piatto e lo consegni alle cameriere/cuoche, ti
siedi e dopo un po' te lo portano.
Il riso e' "free refill" cioe' ne puoi mangiare quanto vuoi
che e' gratis, esco di li' che mi sembra di aver ingoiato
Doraemon.
Cena ottima.
Passeggiamo per le vie storiche di Kyoto...passiamo per via
PONTOCHO e qui incontro una Gheisha che passeggia con un
tipo vestito normalmente e, nonostante sia un po' datata,
ne rimango ammaliato.
Ha la pelle colorata di bianco, PERFETTAMENTE, non c'e' un'
imperfezione nel suo trucco, ha il kimono e l'ombrellino,
e' stupenda.
Chiedo a Marco quale sia la sua funzione, mi dice che e'
semplicemente un'accompagnatrice, cioe' tu la noleggi
all'ora e vai in giro con lei, nulla piu'...cosi' fai
capire agli altri che sei abbastanza ricco.
GION zona delle prostitute, case vecchie dove girano
telefilm, ma non vedo prostitute e neanche macchine da
presa.
Passiamo dal tempio di YASAKA, questo tempio e' dedicato
alle malattie veneree, vai li' per pregare di non prenderne
e per pregare di guarire se la prima volta che ci sei
andato non hanno capito cosa chiedevi..."cosa?".
Siamo sul finire della giornata, io sono stranamente
demolito nonostante abbia dormito un paio di ore, fermata
al LAWSON, catena tipo "seven eleven" che per me e' un
posto bellissimo dove vedere tantissime buste colorate e
non capire cosa ci sia dentro.
Sperando di riprendermi un po' dal sonno, compro una
lattina di caffe' senza zucchero e senza latte, sento la
lattina ed e' BOLLENTE, ecco, una cosa figa di sti
distributori o di questi LAWSON e' che puoi scegliere tra
bibite fredde e bibite calde.
Se sono fredde sotto c'e' l'etichetta blu, se sono calde e'
rossa...fin li' ci arrivo anche io.
Ebbene, la lattina e' incandescente, la uso per scaldarmi
un po' le mani, ma devo mettermi i guanti perche' e'
talmente calda che non riesco a tenerla.
Alla fine la apro e bevo... amaro come la morte, e' la
morte che ha preso sapore e ha scelto il gusto di questo
caffe', la mia cautela nel bere e' stata inversamente
proporzionale alla temperatura della bevanda stessa...il
caffe' era praticamente freddo...e'
incredibile.
Torniamo in albergo, sono circa le 23:00 penso che stanotte
potro' andare a dormire ad un orario decente...si, aggiorno
il resoconto della giornata precedente e mi metto a dormire
alle 4:30 circa, sveglia alle 9:00, occhi come Kero
Keroppi.