CONSIDERAZIONISMO
Ovvero, CONSIDERAZIONI E CONSUMISMO
Sabato 7, Domenica 8 e Lunedi' 9 gennaio, giro per Tokyo in
solitudine, i pensieri si alternano alle maledizioni al
piano regolatore giapponese che prevede le case come nei
cartoni animati, cicli di 5 o 6 case che poi si ripetono e
si ripetono e si ripetono e hai la costante sensazione di
girare in tondo e la costante sensazione (ciclicamente
confermata) di esserti perso.
La prima cosa che faro' quando saro' tornato dal Giappone
sara' una bella TAC al cervello, e' incredibile la mia
capacita' di perdermi, entrare in un negozio da una
direzione e uscirne dopo 5 minuti tornando esattamente da
dove sono arrivato invece che proseguire lungo la direzione
d'origine.
Ho sicuramente qualche problema.
Ma non e' colpa mia, entri in un negozio e sei bombardato,
fai 5 o 6 pieni di un palazzo per vedere tutti i vari
reparti, giri in tondo, e' normale perdere l'orientamento
dopo essersi fatti 6 piani di piroette.
Ma vabbe', fortunatamente ho abbastanza resistenza e dove
non arrivo con l'orientamento arrivo con le gambe.
Viaggiare, si sa', e' un mix di sensazioni ed esperienze
positive e negative, non sto a fare il filosofo della
domenica ma, una volta finito il viaggio (possibilmente
bene, avendo risolto tutte le situazioni), le positive si
ricordano con un sorriso, le negative si raccontano agli
amici, magari enfatizzando e ridendoci sopra.
Mi rendo conto che posso aver dato un'immagine di questo
paese un po' "particolare" descrivendo soprattutto le
situazioni un po' problematiche, ma poi tirero' un po' di
somme e descrivero' anche le cose estremamente positive di
questo paese, che e' avanti e indietro allo stesso tempo,
ma non e' mai in mezzo.
Questa ultima parte sara' sicuramente sotto tono rispetto
alle altre, la partenza si avvicina (11 gennaio, sigh) e la
stanchezza accumulata si fa sentire, ma cercero' di fare il
possibile.
Sensazioni, dicevo...
La prima sensazione che mi viene in mente, perche' la piu'
recente in questo momento, e' la
PREOCCUPAZIONE: preoccupazione quando devo
mangiare, si sa perche', trovare qualcosa che non contenga
carne qua in Giappone e' come trovare qualcosa che non
contenga prezzemolo in Italia..e guardare tra la lista
degli ingredienti, per chi non conosce la scrittura KANJI,
e' matematicamente impossibile.
Onigiri (praticamente sono quelle polpette di riso con
dentro della roba che si mangiano i personaggi dei cartoni
animati), questo mangio praticamente tutti i giorni, sono
buonissimi, si mangiano comodamente camminando e ne bastano
un paio per sentirsi pieni...sicuramente il riso giapponese
una volta a contatto con i succhi gastrici tende a
acquisire volume fino ad una percentuale del 500%.
Bene, finche' era Marco con me mi faceva da interprete
decifrando i vari "asterischi e cancelletti", ora devo
arrangiarmi e l'unico modo che ho e' basarmi sul
colore...solitamente quelli verdi sono a base di alghe,
piu' la tonalita' si avvicina al rosso, piu' c'e' carne, se
diventa viola vuol dire che e' con UMEBOSHI e quindi viene
direttamente alla cassa con me.
Unica alternativa sono i dolci.
Bene, dicevo "preoccupazione", stasera, tornando a casa, mi
fermo in un LAWSON e prendo un po' di onigiri verdi, in
preda ad una sorta di demenza decido di prendere anche un
bel dolcetto, qua i packaging si sprecano e ce n'era uno
bellissimo, tipo bolla di vetro (ma era plastica) con
dentro una polpetta rosa e il disegno di una fragola.
Subito mia, la lascio per il finale, il dolce va sempre
alla fine.
Bene, la tiro fuori dal packaging ingannevole e do' il
primo morso.
Sostanzialmente impalpabile e inconsistente, penso sia un
ripieno di zucchero a velo e temo la morte per diabete nel
giro di pochi secondi, poi capisco che in realta' e'
panna...tutto sommato buona.
Secondo morso, al suo interno contiene quella che e'
rappresentata sulla confezione, cioe' una fragola, pero' e'
in vetro di Murano e va in frantumi assieme ai miei
incisivi (tale fragola era congelata).
Preoccupazione, dicevo.
La prossima volta, se mai ci sara', vedro' di aspettare
almeno 3 ore prima di consumare la bellissima polpetta rosa
dentro la campana che sembrava di vetro fuori mentre il
vetro era dentro.
COMPRENSIONE: dicesi anche "intuizione",
in questi giorni ho avuto modo di pensare molto e intuire
alcune cose di questa cultura cosi' diversa dalla nostra e
cosi' affascinante.
Sei in Giappone e non puoi non pensare ai cartoni animati
che vedevi da piccolo, qua mille cose te li ricordano, le
divise della polizia, le casette, tutto, infatti erano
fatti in Giappone.
Pensavo che non si era mai visto in un cartone animato, che
io mi ricordassi, qualcuno che si soffiasse il naso (bona
con sto congiuntivo) e infatti e' vero, qua in Giappone non
si vede mai nessuno soffiarsi il naso, anzi, molto spesso
si sente gente che tira su' il demonio quando gli gocciola
il naso, altri lo lasciano gocciolare, e' per questo che,
sempre nei cartoni, c'e' sempre qualcuno che fa la bolla
dal naso o ha il tipico rigagnolo verde che scende.
Dico io, ma non e' piu' semplice prendere un fazzoletto e
soffiare invece che tirare su' per 2 ore con scarsi
risultati o andare in giro con i baffi verdi?
No.
Perche'?
Una volta Marco in metropolitana si e' soffiato il naso,
ebbene, i giapponesi nei paraggi si sono girati verso di
lui con aria schifata.
Si, i giapponesi non si soffiano il naso perche' lo
ritengono grossolano e maleducato...un po' come per noi i
rutti e le scoregge.
Allora ho chiesto a Marco come fanno quando gli cola il
naso..e lui mi ha risposto che si puliscono con la mano.
Qui la prima intuizione: ecco perche' i giapponesi
quando si presentano si inchinano ma non si danno MAI la
mano.
DAIKON ASHI e piedi storti...
Camminando per le strade del Giappone ho notato che il 95%
delle ragazze cammina con i piedi storti (convergenti).
Non poco, tantissimo, al punto che ci manca poco che si
autopestino la punta dei piedi da sole.
Ho pensato ad una specie di moda, cosi' mi avevano
accennato per un determinato modo di camminare, solo che
non parlavano di convergenza piedi ma di incedere un po'
singhiozzante.
Poi, osservando le donne giapponesi con il kimono, ho
capito tutto.
Camminano cosi' per via della "sottana" del kimono, essa e'
strettissima e permette alle donne giapponesi con il kimono
di fare solo passi brevissimi e incerti, sembra che debbano
inciampare da un momento all'altro, tant'e' che a volte
viene d'istinto buttarglisi addosso per salvarle...ma viene
d'istinto anche buttarglisi addosso e basta...beh, dicevo
che camminando cosi', per agevolare il movimento, mettono
un piede davanti all'altro e per non pestarseli buttano la
punta del sinistro a destra e quella del destro a sinistra.
Evidentemente, secoli di kimono sono andati a influire sul
DNA di questo popolo, parlo delle donne, modificandone il
passo anche da vestite "in borghese".
Una caratteristica, pero', molto comune, sono le gambe
grossettine...infatti una delle peggiori offese che si
possano fare ad una ragazza giapponese e' "Daikon ashi!!",
cioe' "gambe di rapa" riferito alla rapa giapponese che sta
alla nostra rapa come un cocomero sta ad un mandarino...per
chi non e' ferrato in matematica: e' enorme!
In questa condizione climatica estrema che non si
verificava da 88 anni e infatti aspettavano solo che
arrivassi io, ho capito quali sono le parti del corpo
fondamentali da tenere calde per non morire assiderato.
Ora potrei andare in solitaria al polo nord portandomi solo
2 o 3 cose, una delle quali e' una lattina di CAFFE' BOSS
HOT del distributore tipico giapponese, ovviamente evitando
accuratamente di berlo.
Ormai sono assuefatto al freddo, non lo temo piu', stasera
tornavo a casa con il giubbotto aperto e senza guanti,
guardavo gli altri giapponesi e pensavo "ora sono uno di
voi"...si', ora sto digitando con una matita che tengo in
bocca.
No, non sono uno di loro, in Italia mi saro' sentito dire
mille volte "oh, ma te sembri giapponese..." beh, in
Giappone non sembro giapponese, infatti i giapponesi mi
notano e fanno il tipico sguardo di chi vede uno straniero,
ma mi sto organizzando, stamattina avevo gli occhi talmente
gonfi che Marco mi ha detto che facevo impressione, pero'
mi guardavano lo stesso, evidentemente non erano gonfi
abbastanza.
AMMIRAZIONE: dicesi anche stupore, per la
tecnologia che qua e' all'ordine del giorno e riescono ad
utilizzare tutti, dal bambino all'anziano.
Non sono mai stato un patito dei cellulari, pero' pensavo
che il mio fosse abbastanza avanti, ha la fotocamera da 2
Mega pixel, lo schermo e' bello luminoso e i colori sono
brillanti, ammetto che prima di partire ho pensato
"fanculo, sto giro Marco sta cagato, gli sfoggio il mio
cellulare e non avra' di che controbattere".
Una breve cronistoria ci sta bene...
Tutti gli anni, quando Marco veniva a trovarci in Italia,
sfoggiava il suo cellulare giapponese.
Lui aveva lo schermo a colori quando da noi c'erano solo
quelli con lo schermo in bianco e nero.
Lui aveva quello con la fotocamera digitale incorporata
quando da noi andavano per la maggiore quelli con lo
schermo a 256 colori.
Lui aveva quello con il programma per parlare con i cani
(giuro, e' vero e funzionava anche) quando da noi c'erano i
primissimi con lo schermo sul quale riuscivi a malapena a
intuire chi era quello nella foto che avevi appena fatto
con la fotocamera integrata da 0,003 Mega pixel.
Ma quello che piu' mi stava sul cazzo era che i nostri
costavano il quadruplo di quello che costava il suo.
Ora, io arrivo con il mio e in treno da Narita Airport a
casa di Marco lo sfoggio per fare un paio di foto..Marco
dice "Bah, cos'e' quel brutto coso?"...e gia' pensavo "seh
seh...stavolta starai cagato" e tira fuori il suo
cellulare, ad un primo acchito mi sembra piuttosto
ingombrante, e' di quelli a conchiglia, pero' butto subito
un occhio vicino alla lente della fotocamera integrata e
leggo 2 mega pixel..e gia' mi innervosisco "ma come!? da
noi la vendono come l'ultimo ritrovato della tecnologia e
qua ce l'hanno di default...e Marco, come se mi avesse
letto nel pensiero, mi dice "mah, la fotocamera non e'
granche', ma a me non interessava..." e lo apre.
Ah, io sono gia' arrivato, era il mio punto di forza, il
cavallo di battaglia ed eccolo li' che mi dice che il suo
non ha una fotocamera decente.
Andiamo avanti.
Mi fa vedere che ci scarica le mail, che le invia, che fa
qua, che fa la', che c'e' un servizio per questo, un
servizio per quello, e infine, colpo di grazia, tira su'
l'antennina e ci guarda la televisione e la vede anche
bene.
Ok, controbatto, col mio, se lo avvolgo nella carta
igienica, posso pulirmici il...
Le colonnine degli autobus.
Qua e' tutto in tempo, i ritardi non esistono, non ce ne
sono.
Se dice che arriva in quel minuto, in quel minuto arriva.
Cosi' le colonnine degli autobus parlano, te sei li' che
aspetti e ti dice "preparati che tra 1 minuto arriva il tuo
autobus" ci manca solo che, se sei uno che lo prende spesso
da quel posto li', ti chiama per nome e nel mentre fa un
po' di conversazione, giusto per non farti annoiare.
Te punta pure il tuo orologio, perche' a quell'ora li' ce
l'hai di fronte che apre le porte per farti salire.
Saluta la colonnina e sali.
INQUIETUDINE
Ho sempre pensato, da quando ha cominciato a crescermi la
barba, di provare a farla crescere un po' e tagliarla tipo
laccio del casco, cioe' unire le due basette passando sotto
al mento...ma non l'ho mai fatto, no, sono demente e mi
piace anche fare qualche cazzata, ma tutto ha un limite e
questa cosa lo superava abbondantemente.
L'altro giorno, passeggiando per AKIHABARA (citta'
elettrica) cosa ti vedo?
Un giapponese con le basette unite sotto al mento.
Esattamente come avevo immaginato io...cosi'...io compro un
biglietto aereo per venire in giappone, io lo pago di tasca
mia, anche se il prezzo e' sicuramente vantaggioso
(questo grazie alla mitica
AGENZIA VIAGGI "LA
CLASSENSE", se dovete prenotare un
viaggio e comprare il biglietto e tutto il resto, andate
da loro, sono avanti anni luce, non ci prendo una lira
da questa pubblicita', neanche un euro, ma se dico che
vale, vale, se andate dite che vi mando io, non so se vi
faranno lo sconto ma poi io potro' fare il figo quando
mi diranno "e' venuto uno a prenotare dicendo che l'hai
mandato tu") tutta questa strada e mi tocca
vedere questa cosa...e' incredibile!
STUPORE
Beh, questa e' la sensazione prevalente, e' come se la
frase "e' incredibile" scandisse idealmente i secondi.
L'organizzazione, le macchinette distributrici automatiche,
i colori, le usanze, tutto...qua e' tutto incredibile.
E' incredibile anche come sia tutto esattamente il
contrario di com'e' da noi.
Le serrature, ad esempio, da noi per aprire una porta giri
la chiave in senso opposto alla serratura, non so bene come
spiegarlo, la porta si apre tirando verso destra, ok?,
allora apri girando la chiave in senso orario e chiudi
girandola in senso antiorario.
Qui no, qui e' il contrario, cosi' sto 2 ore a smadonnare
quando esco di casa e 2 ore a smadonnare quando entro.
Il water, che poi e' una turca, non ti ci siedi dando la
schiena al muro (dalla parte dello sciacquone), ma al
contrario, guardi lo sciacquone, ci ho provato a fare come
da noi, ma non c'e' verso, non e' reversibile...o ti giri
cosi' o non sai da che parte andra' a finire la tua fatica.
I treni sono in orario, al contrario dei nostri...a meno
che non ci sia qualcuno che si suicida buttandocisi
sotto...solo in quel caso ci sara' un ritardo e il
controllore assieme al macchinista passera' tutte le
carrozze scusandosi umilmente per il disguido..manco fosse
colpa sua.
Beh, c'e' una cosa al riguardo, il Giappone e' uno dei
paesi con la piu' alta percentuale di suicidi, non voglio
sapere il perche' e non voglio pormi la questione, pero' se
fai la cazzata di buttarti sotto ad un treno, la tua
famiglia ti odiera' per sempre, perche' dovra' accollarsi
tutti i rimborsi dei biglietti dei treni fermati compresi i
supplementi per TUTTE le persone che ci sono dentro, un
treno contiene in media 1200 persone, un suicidio tiene
bloccato tutto per almeno 40 minuti, ci sono treni ogni 3
minuti in ambedue le direzioni piu' 4 espressi con
prenotazione, dunque, visto che un biglietto medio costa,
nella migliore delle ipotesi, 400yen, cioe' 2.80 euro, la
tua famiglia paghera' un minimo di 300.000 euro.
C'e' da prevedere che anche il resto della famiglia segua
il caro estinto...qui pero' non ho indirizzi di onoranze
funebri da segnalare, anche perche' quelli che conosco non
stanno in Giappone...
Sta cosa del pagare capita in altre situazioni che non
prevedono necessariamente un suicidio, ad esempio in
montagna, se ti perdi in montagna e' ancora peggio, li'
comincia a cercarti la polizia (supportata da alcuni
volontari), questi poi ti presentano il conto, che prevede
un pagamento all'ora oppure a giornata, a giornata ogni
persona impiegata nella ricerca costa sui 20.000 yen,
moltiplicato per i giorni che sei rimasto sperso tra le
nevi...risulta un conto che, non scherzo, e' talmente alto
che alcuni dispersi/ritrovati non trovano altra soluzione
che suicidarsi...e come si suicideranno?
Allora e' probabile che io non sia il solo ad avere un
pessimo senso dell'orientamento, i giapponesi saranno bravi
a non perdersi a Tokyo, ma in montagna fanno sicuramente
cagare.
Un po' di statistiche: Yasunobo, un amico di Marco che fa
il medico, ha detto che quest'anno sono stati registrati
ufficialmente 35.000 suicidi, ma prima di dichiarare una
morte per suicidio, spesso la polizia parla con la famiglia
chiedendo se vogliono registrarlo come tale oppure
diversamente (problemi cardio/respiratori ed altre
patologie mortali) perche' e' considerata una cosa
abbastanza vergognosa.
Quindi, in realta', dovrebbero esserci all'incirca 3 volte
tanto il numero dei suicidi dichiarati...c'e' poco da
ridere.