KYOTO ultimi 2 giorni
Come tutte le sere, Marco si sveglia alle 4:00 am per dirmi che mi spacca il computer se non vado a dormire, come tutte le sere Marco mi dice che domani mattina mi sveglia alle 8:00, come tutte le mattine ci svegliamo alle 9:00, siccome questi 2 giorni sono andati piuttosto lisci e non troppo pregni di eventi, li condensero' in un unico resoconto: saranno i giorni del 5 e 6 gennaio.

5 gennaio 2006
Ormai ho visto piu' templi io che la totalita' dei giapponesi.
Oggi ne visiteremo un altro paio, sono belli, si', ma a me sembrano di cartapesta, sara' che sono abituato alle nostre cattedrali in marmo lucido, a me questi templi di legno colorati di arancione e altri colori belli saturi fanno questo effetto qui.
Come ho gia' detto mi sembrano delle sale giochi o sale attrazioni, e oggi ne vedro' uno molto particolare.
Prima pero' facciamoci la nostra cordata in salita per andare in cima a Kyoto (bici+scarpinata) e vedere quello che e' il piccolo tempio delle 3 scimmie, si, quelle strafamose "non mi pulisco le orecchie, non mi lavo la faccie e non mi lavo i denti".
Piccolino, carino, la cosa che piu' mi ha colpito e' stato il gadget sul quale le persone scrivevano i loro desideri/ringraziamenti, delle specie di bamboline molto sintetizzate che tengono uniti piedi e mani, sono appese a schiena in giu' e proprio sulla schiena ci sono le scritte (ricordano alcuni mostri della serie tv Evangelion).
Poco prima di entrare ho avuto un'altra visione, un tipo che si faceva scarrozzare in giro da un rischo' con al suo fianco una gheisha, ma questa volta meno datata della precedente.
Lei non proferiva parola, sembrava di vetroresina come il bagno dell'albergo, solo che era bianchissima invece che beige.
Ho scattato una foto con il cellulare, molto timidamente.

Passeggiata per le vie in salita, rincuorato solo dal fatto che poi sarebbero state in discesa e qualche acquisto di minore entita'.
Qui non ho la sensazione di essere a San Marino, qui sono veramente a San Marino, visto che sto scarpinando per una strada maledettamente in salita.

Scendiamo e non possiamo non andare al tempio KIYOMIZUDERA, che ovviamente e' dall'altra parte di Kyoto, ma Marco mi dice che Kyoto e' molto piccola e si attraversa molto velocemente...lui che ha la bici con il cambio professionale.

Arriviamo, non so come ma arriviamo.
Bel tempio, sembra costruito su palafitte, abbastanza grande, da qui si gode una bellissima veduta su Kyoto, guardo poco piu' in basso e vedo che ci sono altre attrazioni, una delle quali vanta una numerosa fila.
Scendiamo lungo il percorso prestabilito e arriviamo ad un tempio shintoista, ma come? un tempio buddista che ospita un tempio shintoista...come trovare una mecca dentro una chiesa cristiana...boh, si vede che pagano un affitto della madonna.
Qui c'erano dei bei giochini, siccome era un tempio per innamorati, c'era un gioco che consisteva nell'andare da una pietra all'altra tenendo gli occhi chiusi, senza inciampare e senza spaccarsi la fronte sulla roccia d'arrivo.
Da un'altra parte ce n'e' una che prevede la scrittura di un proprio desiderio amoroso su di un foglio tagliato a forma di "angelo" che va poi immerso in un secchio pieno d'acqua, una volta sciolto "l'angioletto" ecco avverato il desiderio.
Poi la classica "scrivi il desiderio sul legnetto e appendilo", tutto tematizzato "love story".

Proseguiamo il tragitto ed eccoci qua, siamo alla giostra che vanta la fila piu' lunga, quella vista prima dall'alto.
Noto che l'attrazione consiste nel bere l'acqua che scende da tre cascatelle poste sopra al tetto e con un certo ribrezzo scopro che bevono tutti dallo stesso mestolino (per l'esattezza se ne alternano 3 contemporaneamente).
Cazzo che schifo, ma qua come sono spianati?
Tutti scalzi dappertutto che dopo l'aria che respirano il prodotto piu' usato e' la crema contro i funghi ai piedi, tutti a stare accovacciati quando al terzo posto, dopo acqua e antifunghi c'e' la crema contro le emorroidi, si vede che gli piace spalmarsi della crema addosso.
Adesso sono tutti li' che bevono dallo stesso mestolino, si vede che un altro prodotto in voga sara' l'anti herpes.
Controllo bene e vedo che si', non c'e' niente di usa e getta, bevono proprio direttamente dalla tazza, che e' posta in fondo ad un manico lungo cirga 1 metro e 20cm.
Marco si mette in fila, io penso di seguirlo ma solo per vedere cosa succede.
Ad un certo punto mi dice "vai tu, che io ti faccio la foto"...non ho scampo, quella parte irrazionale del mio cervello, quella che dovrebbero asportarmi clinicamente al piu' presto possibile, mi dice "ok, vai e bevi".
Dopo circa 20 minuti di fila, qua riesco a tollerare le file solo perche' mi interessa la fisionomia asiatica e quindi mi distraggo osservando 'sti giapponesi, arrivo ai mestolini.
I mestolini in tutto sono 6 e quando uno ha finito di sbavarselo tutto lo ripone in uno sterilizzatore ad ultravioletti, probabilmente li' dall'epoca del buddha.
Solo che io non sono certamente un medico chirurgo sterilizzatore, ma credo che 2 secondi di ultravioletti non bastino per sterilizzare tutto...
Vedo un po' qual e' il mestolino che e' rimasto piu' a lungo sotto gli ultravioletti e prendo quello, ben conscio che non erano sicuramente abbastanza.
L'esperienza e' mistica e io ho scoperto di essere immune agli herpes...ora aspetto di essere a Ravenna per fare i test sulla mononucleosi.

Anche questo tempio e' completato, scendiamo, sono piuttosto cotto da un background fatto di nottate di 4 ore di sonno.
Ma c'e' un'altra missione da compiere, prima Marco deve salutare Ryota, domani partiremo per Tokyo e vuole salutarlo.
Ci separiamo nelle vicinanze di casa sua al FUSHIMI e io considero di addentrarmi in una "galleria commerciale", a Kyoto ci sono queste gallerie che uniscono una via e l'altra e sono piene di negozi variegati.
C'e' il negozio di giocattoli, il minimarket, il mediomarket, il supermarket, la cartoleria, il parrucchiere e il di qualsiasi cosa di piu' market.

Prima pero' non posso non notare il TAITO AMUSEMENT CENTER, 4 o 5 piani di sala giochi, decido di dare un'occhiata per vedere come si e' evoluto il mondo dell'intrattenimento.
All'ingresso ci sono solo ed esclusivamente quelle che ormai ho riclassificato come le classiche "pesche truffaldine per dementi boccaloni", ma che qui hanno un nome ben preciso: UFO CATCHER quei box di vetro pieni di pupazzi dove fai fare un paio di movimenti ad una pinza e schiacci un bottone, questo fa scendere la pinza che, risalendo, accarezza gentilmente il bamboccio che hai preso di mira e che speri di portarti a casa.
Il problema e' che in Italia sono piene di bambolotti squallidi, qua no, qua ci sono 30920 tipi di Doraemon bellissimi, 329898 tipi di Stitch stupendi, 389948 tipi di pelouche fantastici che in Italia non troverai mai e che ti sembrano una figata.
Quindi non e' la stessa cosa, quindi qui forse la pinza non e' cosi' stronza.
100 yen, stima approssimativa delle mosse, tanto sono i primi 100 yen e quello la' sembra una cazzata da tirare su'.
Ovviamente il bamboccio in questione non muove una foglia, ma a me sembra che si sia mosso, cioe', c'ero quasi, si, un po' s'e' alzato, sono sicuro che se faccio scendere la "pinza morta" un pelo piu' in la' e un attimo piu' a sinistra, ne esco trionfante, tutto sommato adesso non m'ero impegnato molto.
Vai, altri 100 yen, altra carezza al bamboccio.
Eh ma sto giro qui sono sicuro di averlo visto sollevarsi, prima si era solo mosso, stavolta s'e' anche sollevato.
100 yen, cazzo, dev'esserci qualcosa che lo blocca, faccio il pesce pulitore con la faccia attaccata al vetro mentre controllo da tutte le angolazioni e in testa mi creo il modello tridimensionale della situazione.
100 yen, ormai l'ho consumato a forza di strisciarlo.
In tutto quanto ho speso?
Basta, non penso quadrimensionalmente, altra pulitina al vetro e altri 100 yen, ormai ho fatto 30, facciamo 31...

Ok, a quanto pare adesso in Giappone, che sono sempre un casino avanti ma costruiscono delle pesca pupazzi di merda,
va un nuovo tipo di gioco, un misto tra MAGIC e un videogame.
Hai dei pulsanti per selezionare delle opzioni ma giochi piazzando delle carte che credo siano magnetizzate (altrimenti non si spiega il meccanismo) su un piano che raffigura il campo di gioco, ho visto un gioco del calcio cosi' e un altro tipo quelli strategici medioevali, quello del calcio giocava tranquillo, quello del medioevo era la' che sbracciava strisciando le carte sul piano.

Di piano in piano ad un certo punto mi imbatto in HOUSE OF THE DEAD 4, faccio finta di non vederlo anche se gli UZI piazzati li' in bella mostra mi stanno chiamando insistentemente.
Sento delle gran botte e vado a vedere cos'e', sono 2 ragaz nipponici, uno con fascia bianca in testa che tirano cartoni ad un punchball fissato alla base, e' il gioco del pugilato di ROCKY JOE! cazzo, il mitico "RO, RO, RO, ROCHY ROCHY, ROCHY JOE!"...oh, sti qua pugnano veramente forte e mi prende un po' male, hanno la faccia orientale e Bruce Lee era orientale, quindi gia' quando vedi un orientale ti prende male se va un verso incazzato perche' hai il flashback di Bruce Lee che sfonda Chuck Norris come niente fosse, e Chuck Norris non e' l'ultimo degli stronzi...baffi a parte.
Beh, vorrei fotografarli ma non ci provo neanche, soprattutto ora che il tipo non ha passato lo schema.
Bon, 100 + 100 yen e sono pronto a scaricare il mio UZI su dei bastardissimi zombie in HOUSE OF THE DEAD 4.
Sono piuttosto arrugginito e dover sbracciare agitando l'UZI per ricaricarlo mi prende un po' male, mi vergogno, mam poi mi guardo intorno e penso al nipote di Bruce Lee che gioca a Rocky Joe con la fascia in testa e all'altro sfigato che da' la cera e toglie la cera con una carta da gioco...agito il mio fottuto uzi con vigore e mi faccio ammazzare definitivamente quando non sono neanche a meta' del primo schema.
E' ora di uscire da questo posto, mi stanno vampirizzando tutti i miei preziosi 100yen.

Durante la passeggiata nella galleria mi fermo alla cartoleria, ad un 100 yen shop e mi metto a curiosare qua e la', non disdegnando le bellezze asiatiche che mi passano accanto.
Non sono neanche a meta' galleria che mi accorgo che si e' fatta ora di andare al punto di incontro con Marco.
Arrivo e Marco non si vede, passano 20 minuti e Marco non si vede, ne passano altri 10 e decido di trovare un telefono.
Lo trovo dopo altri 20 minuti, imboscatissimo, ma verde fluorescente.
"ciao rando, ok, tra 10 minuti sono li'"

Andiamo a casa di Junko a sistemare il suo PC, e' un pc e quindi deve essere sistemato.
Io parlo del mac con il padre di Gai e Gai mi fa una domanda piuttosto bizzarra: "perche' ci sono i virus?"
Io cerco di trovare una spiegazione e via.
Passa un'ora circa, dobbiamo andare a restituire la mia bici...grazie a dio...

Tornando a piedi verso l'hotel, faccio un po' di considerazioni varie con Marco su quella che mi sembra essere la differenza di concezione di casa tra italiani e resto del mondo, nella fattispecie i giapponesi.
Qua ho capito che le case sono di cartone perche' cosi' quando tira un terremoto non muori subito schiacciato, puo' succedere che tu riesca a fare come un suo amico che si e' salvato sfondando a pugni le macerie che lo coprivano, ora fa il beta tester del gioco di Rocky Joe.
Oppure se scoppia un incendio, e sembra che sia una cosa piuttosto comune, passano con le ruspe e radono al suolo una sfilza di case, cosi' rompono la linea di fuoco e l'incendio viene circoscritto.
Hanno anche un metodo di misurazione case piuttosto bizzarro, non vanno a metri ma a TATAMI, ti dicono: "questa casa ha 3 stanze, 2 stanze da 7 tatami e 1 da 4 tatami e 1/2" cosi' capisci quanto e' grande perche' i tatami sono sempre orientati in un certo modo ed hanno una misura standard...in realta' ci sono 2 misure, quella di Kyoto e quella del resto del Giappone.
Solo al nord hanno il riscaldamento, in tutto il resto del Giappone non sanno cosa sia (nonostante ne abbiano enormemente bisogno, ndr) e usano all'occorrenza delle stufette in kerosene che ad un certo punto squillano segnalandoti che l'ambiente si e' fatto pericoloso perche' saturo di gas sprigionati dalla combustione.
Poi Marco si lamenta se io non dormo...dormi te con una stufetta in kerosene sul comodino dentro una stanza da 4,5 tatami.
Marco assicura che non c'e' problema perche' e' pieno di spifferi...ma va'?? non me n'ero mica accorto...

C'e' una discreta fame nell'aria e optiamo per il ristorante con distributore di ordinazioni.
Finita la cenetta, Marco esce con un suo amico giocatore di rugby e mi faccio una passeggiata verso l'hotel per andare a riposare...sono le 9:30 e infatti alle 3:30 circa riesco finalmente ad addormentarmi.

Sono di nuovo le 9:00 e Marco, che anche ieri sera mi aveva detto "domani veglia alle 8:00 che si va a Nara" mi sveglia.
Vado a darmi una bella lavata in bagno e l'occhio non puo' che cadermi sulla tastiera del water, si, quel joypad li' di fianco con tutti quei bottoni.
Vuoi non provare almeno una volta nella vita l'ebrezza del getto d'acqua incorporato?
Io sono molto scettico, penso che finiro' con il lavarmi la schiena, ma voglio rischiare comunque.
Premo il bottone fontanella, si sentono un paio di rumori poco rassicuranti e... "e' incredibile", incredibile la precisione di tiro del getto, com'e' possibile? centrato in pieno nel punto giusto, acqua tiepida al punto giusto, insomma, tutto perfetto...boh? forse c'e' un sensore o forse una microcamera che manda l'immagine del mio sedere ad un addetto dell'hotel che pilota il getto d'acqua da una cabina di controllo alla quale arrivano tutte le richieste di getto ogni volta che si preme il bottone sulla pulsantiera.
Non voglio pensarci troppo, e' abbastanza tardi.
Prepariamo tutto per il check out e ci incamminiamo, scorre il 6 gennaio 2006.

Sono a piedi, ma l'hotel ci lascia depositare i bagagli nella hall permettendoci di farci l'ultima giornata senza trascinarci dietro 40Kg di zaini vari.

Prendiamo l'autobus verde di Kyoto, e' verde, Marco mi dice che "e' l'autobus verde di Kyoto" e io penso che ce ne siano anche di altri colori ma siccome di questo ha specificato il colore sia speciale, ma non approfondisco.
So solo che ad ogni fermata sembra che si debba ribaltare sul marciapiede, finche' Marco non mi spiega che ha le sospensioni idrauliche tipo le macchine dei NIGGAZ ameregani low-rider e per portare l'entrata al livello marciapiede, si piega su di un lato, non si abbassa tutto, che forse sarebbe piu' confortevole e meno drammatico, no, si piega a sinistra (perche' qua vanno in giro come gli inglesi).
Tra un quasi ribaltamento e l'altro arriviamo alla stazione di Kyoto, quella futuristica, che se tira un terremoto col cazzo che ne esci a pugni, stai li', ti ci fanno una colata di cemento sopra e amen, considerando i miliardi di tonnellate di ferro e marmo con i quali e' costruita.
Abbiamo tempo e decidiamo di farci un bel giretto esplorativo.
Eh si', e' veramente spropositata, scale mobili che mentre sali ti si tappano le orecchie per il cambio di pressione in alta quota, strutture reticolari, parti colorate in modo piuttosto bizzarro e dalle forme discutibili.
Marco mi dice che i kyotesi si sono incazzati una cifrata quando l'hanno costruito perche' era troppo grande...stabo' che se ne sono accorti anche loro che non e' piccolo.

Passiamo di fronte ad un ristorante interno e sentiamo dei cori di incitamento, sono i camerieri del ristorante che, tutti in fila, ascoltano in standby il capo che gli dice qual e' il menu' del giorno e assegna i compiti.

Amen, partiamo per Nara, Marco butta la' una frase tipo "e' pieno di animali strani...", faccio finta di niente.
Arriviamo e gli animali strani, dopo un'attenta analisi faunistica, si scoprono essere cervi.
E' pieno di cervi, sono dappertutto, ci sono piu' cervi che esseri umani.
Si fanno accarezzare, non dicono niente, ti guardano e se fai la cazzata di farti impietosire e dargli qualcosa da mangiare, ciao, puoi attaccargli le chiavi di casa al collo ed essere sicuro di non perderle mai piu' nella vita.
Faccio la cazzata, abbiamo comprato una patata dolce in due, Marco la mangia con la buccia e tutto, io di solito la buccia non la mangiavo, ma forse queste qua giapponesi si mangiano cosi'.
A 3/4 di patata penso che si', e' buona la patata, pero' non sono mai andato pazzo per il cartone, quindi mi lascio intenerire dallo sguardo di un cervo e gli allungo la buccia mentre Marco non guarda.
Ho un nuovo portachiavi che Marco, dopo che ci aveva seguito ovunque e dopo che una negoziante l'aveva calciato via mentre compravo due berretti, pensa bene di toglierci di torno mollandogli un paio di ginocchiate nelle reni.
Funziona, siamo liberi.

Arriviamo al tempio TODAIJI, qui non ci sono giochi, a parte un porta incensi, ma alloggia il buddha piu' grande del mondo fatto con una sola colata.
E in effetti e' bello grande.
Suoi coinquilini sono altre statue di notevolissima fattura, in legno, le fotografo e usciamo.
Vedo una scena molto bella, c'e' una colonna con un foro alla base e dei bambini ci giocano passandoci sotto, Marco mi dice che e' la colonna della fertilita', le donne che vogliono rimanere incinta ci passano sotto, alcune rimangono incastrate...
Insomma, l'immagine di questi bambini che ci giocano e' molto bella, un tempio dove i bambini possono giocare...
Anche questo tempio e' in un grande parco, seguiamo un percorso e siamo nel tempio di KASUGA JINJIA, tempio normale dove vediamo una ragazza molto carina con il con kimono, bizzarro il disegno del suo obi che raffigura le carte da poker.

S'e' fatta ora di tornare verso Kyoto, prima pero' vediamo di pranzare, andiamo in un ristorante cinese dove prendo dei ramen al latte di soya con verdure, spettacolari.
Siamo di nuovo a Kyoto, dobbiamo andare all'hotel a ritirare i bagagli e chiamare Hatch che doveva anche comprarmi dei pennelli JUMBO SIZE dal negozio che l'altro giorno era chiuso.
Prima ci scaldiamo un attimo con un caffe' veloce al CAFFE' VELOCE (catena di caffetteria che c'e' in tutto il Giappone) 160 yen per un caffe' americano e per un cappuccino 200 yen.

Via, albergo a ritirare valigie e incontrare Hatch che ci da' un passaggio alla stazione.
Saluti, baci abbracci, promessa di rivederci presto in Italia.
Shinkansen delle 19:15, questo e' molto piu' futuristico di quello all'andata e mi sembra anche che vada piu' veloce, nonostante non riesca a vedere fuori dal finestrino.
Che bazza di treno, qua coprono le tratte tipo Roma>Milano con un treno ogni 10 minuti e in perfetto orario.
Che bazza, viva lo Shinkanzen.
Scrivo il resoconto di questi 2 giorni, seleziono le foto e via.

Vai che stasera non vado a dormire alle 4:30 am.
Da domani Marco lavora e io vado in giro come la volta di "alone in tokyo".
Chissa' quanti dejavu' mi aspettano...