CAPSULE HOTEL, benvenuto nel buco del loculo del mondo.
16.08.2006
Questo meritava un capitolo speciale, mentre gli altri sono in fase di resoconto, la sera prima che Yukiko mi raggiunga a Tokyo per poi tornare in Italia il 21, dico a Marco di voler dormire nel locul..ehm, CAPSULE HOTEL.
Questo capitolo e' diverso dagli altri, non ha le foto in una sezione a parte, sono incorporate nel testo.
Un capitolo capsula, come il letto capsula nel quale mi trovo in questo momento.

Sono a SHIBUYA, in quello che penso essere uno dei CAPSULE HOTEL piu' fighi, considerando le foto che ho visto in giro su internet dove ci mancava solo che il letto fosse scorrevole e ci fosse un addetto alla tumulazione sonnifera.

Dopo una buona oretta passata a sfrecciare per le vie di Tokyo con Marco alla guida e io alla videocamera, raggiungiamo il quartiere di Shibuya, dove c'e' il CAPSULE HOTEL.
Alla reception Marco mi precede e il suo senso protettivo nei miei confronti, nonostante tutte le volte preannunci un "adesso ti arrangi", gli impone di parlare con l'uomo alla reception in mia vece.
Mi traduce che per poter accedere alla registrazione, devo prima fare il biglietto nella macchina automatica di fianco al banco reception.
Questo:
capsule000

Ovviamente tutto scritto in giapponese, fortunatamente, pur esistendo i kangi per i numeri, i giapponesi ci vengono incontro usando i numeri romani..o romaji, come direbbero loro.
All'ingresso una scritta preannunciava un 3700yen (25 euro) per un pernottamento.
ricevuta

Pago una cifra sostanzialmente irrisoria se paragonata a 2 fattori:
1) la posizione dell'Hotel, che e' in quella che penso essere la zona piu' figa di Tokyo, nonostante non sia la piu' gettonata in assoluto.
2) l'esperienza in se' di dormire una notte in quello che e' poco piu' di un loculo.
La prima volta che ho visto una foto di un capsule hotel mi sono detto che non avrei MAI dormito in un posto del genere, solo a pensarci mi mancava l'aria e un senso di claustrofobia mi assaliva.
Come per tutte le cose che mi causano una sensazione del genere, parallelamente penso "ok, lo faro'!".
E infatti ora sto ascoltando un giapponese che ha capito che non parlo giapponese e mi spiega le ultime cose in inglese con un marcatissimo accento giapponese.
In questi casi mi rendo conto di quanto sia meglio ascoltarli mentre parlano il loro incomprensibile giapponese, in quei casi, almeno, non ti devi sforzare per non capire lo stesso.
Capisco che devo lasciare le scarpe in un box del quale mi consegna una chiave, ma questa e' una procedura di default standardissima, quindi e' superfluo specificarlo.
Capisco anche che il mio loculo e' al secondo piano, decimo livello.

Serie di flash in ordine sparso:
1) Copertina di BRAZIL di Terry Gilliam
2) Murata di loculi che mi si para innanzi con il mio all'ultimo livello
3) Scalata di almeno 10 metri su pioli ridicoli tra una capsula e l'altra.
3) Io che scivolo e precipito dall' ottavo livello, ovviamente di schiena, senza possibilita' di salvezza.
4) L'innocuo tatami di Marco sul quale potevo rimanere.
5) Lo scooter di Marco con Marco che mi riporta sul suo innocuo tatami.
Mi indica il numero della chiave "1020", cerco di decifrarne la logica ma non sono portato per queste cose.
Saluto Marco e mi avvio a riporre le scarpe.
In uno di questi box qui:
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Entro nell'ascensore.
Guardo cosa subito a quanti piani arriva: 10.
Ok, c'e' ancora una speranza, la speranza di non avere capito un cazzo di quello che mi ha detto il tipo alla reception.
Leggo sull'etichetta di fianco al numero "CAPSULE 1001-1026"
Assieme alla sensazione di sollievo, affiora una sensazione di stupore/angoscia...cazzo, in questo posto ci sono 1026 loculi...ovviamente non sono abbastanza lucido per leggere bene e capire che in realta' c'e' una media di 28 capsule/loculi per piano, un totale di 280 posti lettulo.
Premo "10" e mi preparo mentalmente.
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Arrivo, esco e mi si para innanzi la zona lavaggio mattutino/serale.
Ormai, avendo passato un paio di RYOKAN, non mi stupisco del corridoio mezzo gabinetto, c'e' profumo di pulito e pulita e' tutta la zona bagno.
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E' tutto stretto, il corridoio e' poco piu' largo di una porta, l'ascensore era abbastanza stretto, probabile che l'intero stabile sia come quelli che ho visto in giro per Tokyo, cioe' uno stabile intercapedine, cioe' costruito nell'intercapedine tra altri 2 palazzi precedentemente edificati.
La qual cosa fa sembrare l'urbanistica frutto di uno schema arrancato di tetris.
Ci sono, sto per aprire la porta sui loculi...
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"Merda..."
La prima parola che la mia mente riesce a partorire di fronte a questo spettacolo:
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E' un parto gemellare, ma la seconda non posso scriverla.
Cerca di convincermi ad uscire da qui facendomi osservare alcune cose:
1) Avrai tempo per stare in un posto del genere da morto.
2) Guarda, sembra veramente una di quelle celle frigorifere dell'obitorio.
3) Vedi li' il colore, marrone con maniglie in alluminio, ti ricordi i cofani funebri visti mille volte in SIX FEET UNDER? sembra veramente una roba da becchini e cadaveri...
4) Dov'e' la privacy? non vedi che c'e' solo una tendina semitrasparente a separarti da occhi indiscreti?
5) La scaletta...la scaletta...
Scorro con lo sguardo i numeri, quelli accesi sono occupati e coordinati ad una tendina abbassata, quelli spenti sono liberi, ecco il mio 1020 spento con tendina alzata.
CLICK
Si accende la luce all'interno assieme a mille riflessi che la plastica lucida del rivestimento genera al massimo delle sue capacita'.

Questo e' il letto di "2001: Odissea nello spazio".
Questo e' come i bagni di plexiglass degli alberghi.
Questo posto non ha la presa di corrente per collegare il portatile.

Penso alla pentola con l'acqua che bolle e la pasta dentro.
Va tutto bene, poi comincia a fare la schiuma, la schiuma sale e se non ci soffi sopra la senti friggere sulla fiamma del fornello per poi spalmarsi su tutto il piano cottura, inesorabilmente.
Ovviamente succede all'improvviso proprio nel secondo che impieghi per estrarre lo scolapasta.
L'angoscia e il senso di claustrofobia sono questa schiuma che a tratti sento salire.
Soffio forte prima di salire i pioli per entrare nel loculo 1020, decimo piano, secondo livello.
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Entro e non capisco se ci sono le lenzuola o no.
Faccio un paio di conti sul prezzo di questo pernottamento e concludo che si', questa stoffa piu' sottile di un foglio di carta di riso, alla quale una benda di garza non ha nulla da invidiare e' quella che considerano coprimaterasso, al quale e' coordinato tutto il resto del corredo in "garza".
Mi siedo sul fondo e guardo fuori:
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Vado dalla parte opposta e guardo dove sono finito:
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Passo alla plancia di comando, sulla quale mi aspetto di vedere HALL 9000 che mi da' il benvenuto, HAL non c'e' , al suo posto mi guarda un orologio digitale con tanto di sveglia e una serie di bottoni e pomelli presi in prestito dal letto anni '70 che avevano i miei genitori fino a 4 anni fa.
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C'e' un televisore, la prima cosa che schiaccio e' ON/OFF nel riquadro ma non succede assolutamente niente.
Poi passo all'ON/OFF di FAN e si attiva una ventola che produce rumore inversamente proporzionale allo spostamento d'aria, che e' definitivamente nullo.
Cerco di settare la sveglia, Marco mi ha tradotto che il checkout e' alle 10:00, ogni ora di sonno in piu' costa 500yen (3,5 euro)...tutto sommato poco, considerando che a volte pagherei molto di piu' per potermela dormire.
La sveglia non si setta, cioe', a capire le istruzioni in giapponese si setterebbe anche, ma ovviamente non c'e' traccia di inglese.
Provo tutte le combinazioni dei 3 tasti, sono il Beethoven dei 3 tasti della sveglia e le uniche melodie che riesco a comporre sono parole comunemente definite "scurrili".
Provo a tenere premuti i tasti per piu' di 5 secondi, operazione che funziona SEMPRE in quei rari casi di panico da malfunzionamento, ma niente.
ALARM ON/OFF e' ON, ALARM ADJUST che mi impone i suoi 2 tasti non fa un cazzo nella vita.
Frena, ferma tutto, i giapponesi fanno tutto al contrario, noi per settare una sveglia la attiviamo e poi aggiustiamo l'ora...quindi loro cosa faranno?
Disattivo l'allarme e magicamente riesco a settare l'orario per la sveglia, successivamente, con molto orgoglio premo il tasto ON/OFF accompagnando il click con un "crepa".

Ripremo ON/OFF del televisore e questa volta si accende, non so per quale motivo.
Carrellata e 8 canali su 12 sono dedicati al censurato mondo del porno giapponese.
Compare una scrittina sotto al numero del canale e suppongo significhi "a pagamento", cambio canale, tanto per completare il giro prima di spegnere definitivamente il dispositivo.

Mi sdraio, il mio amico cervello mi dice:
"Se tira il terremoto, sei fuori dai giochi, sei al decimo piano chiuso in una scatola".
Lo ignoro, visto che attualmente la priorita' e' un'altra: sono preoccupato.
Preoccupato per il fatto che qui dentro sto bene.
Ma com'e' possibile?
"E' un loculo."
Non e' poi cosi' piccolo.
"Non e' neanche cosi' grande, c'e' sicuramente gente che stripperebbe".
Io ci sto bene.

Mi viene un po' da ridere, il letto e' comodo, non puzza, e' pulitissimo e lucidissimo, c'e' una bella plancia Kubrickiana, c'e' uno specchietto dalla parte opposta, forse per non sentirsi troppo soli, e' una delle cose piu' giapponesi che esista e mi ci sto trovando benissimo.
Del resto e' come tutto quello che scopro o provo in questo paese.

Dovrei prendere un po' di misure e farmene uno in studio, insonorizzato, dove isolarmi dalle cazzate del mondo esterno per dedicarmi totalmente alle mie cazzate.
Mi immagino un disadattato sociale che fa un contratto con un capsule hotel per passare tutta la sua vita in una capsula, come unica fissa dimora.
Se una notte costa 25 euro, quanto possono chiedere per un mese?
Potrei vivere per un mese in questo posto?
Probabilmente si', o forse no...non lo so, tiro fuori il portatile e comincio a scrivere.
io

OYASUMI
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OHAYO
BIBIP-BIBIP-BIBIP
Apro gli occhi e guardo il display dell'orologio: 5:20am
Ecco uno degli aspetti negativi del dormire in un capsule, la gente comincia a svegliarsi alle 5:20 del mattino e a fare casino.
Ci sono 26 capsule nel mio scompartimento, di liberi ce ne saranno al massimo 6, quindi 20 persone che in sequenza, di qui alle 10:00am faranno suonare le loro sveglie e le capsule sono tutto tranne che insonorizzate.
Mi sveglio al suono della sveglia di ogni singolo presente.

Il bilancio della nottata e' tutto sommato positivo, unica nota tragica e' che per tutta la notte ho giocato a ping pong con la testa tra il cuscino in gomma spugna ergonomico, e quello con dentro le palline di plastica.
L'ergonomia e' una figata, ma prevede nella maggior parte dei casi una unica posizione ottimale, se sgarri di un millimetro e' piu' controproducente di qualsiasi cosa non ergonomica tu possa usare in sua vece e questo cuscino non e' certo un'eccezione.
Se assumi la posizione del cadavere, perfettamente steso supino, magari braccia conserte con mani sul petto, la tua testa e' nel posto piu' comodo che esista sulla terra, peccato che dopo qualche minuto gli organi interni comincino a comprimersi contro la spina dorsale e tu sia costretto a cambiare posizione.
Tutti quelli che conosco e che mi dicono che si addormentano in una posizione e si svegliano nella stessa medesima posa, sono certo che svilupperanno delle patologie gravissime che si manifesteranno con emorragie interne e consecutiva morte (da me auspicatagli).
Io sono uno di quegli sfigati che hanno il timer e ogni tot minuti devono girarsi.
Quindi mi giro di 180 gradi ed e' come se Antonio Inoki mi cogliesse nel suo poderoso abbraccio soffocatore.
Dopo alcuni interminabili minuti di apnea decido di dare un'opportunita' al cuscino di palline di plastica.
Questo cuscino, ad un primo acchito, risulta inusabile e ci si domanda se non sia finito li' per sbaglio.
Purtroppo no.
La dinamica e' la stessa di quando in spiaggia stendiamo il telo e ci sdraiamo, passiamo i successivi 10 minuti a dare pugni al telo per sagomare la sabbia a nostra immagine e somiglianza, 10 minuti a tirare pugni e a provare la nostra personale customizzazione balneare.
E' tutto inutile, c'e' sempre una bozza da qualche parte che andra' a premere su di un centro vitale, causando il peggior fastidio mai provato fino a quel momento, finche', sfiniti, ci si abbandona al proprio destino annaffiando il tutto con un bel "mavaffanculo".
Non c'e' bisogno che io descriva l'uso di questo cuscino, e' identico a quanto ho appena descritto con l'aggiunta del rumore che produce, rumore tipico della famiglia di strumenti musicali da delirio collettivo brasiliani, una sorta di maracas potenziata.
Sono per giunta certo che queste palline, dopo alcuni minuti, abbiano la tendenza a solidificarsi unendosi in una unica enorme palla di marmo.
Ma non ero nuovo a questo cuscino visto che anche Marco a casa sua ha questo tipo di cuscino e me l'ha gentilmente offerto.

Alle 9:10 penso che paghero' altri 500yen (3,5euro) per fare il checkout alle 11:00.

Alle 10:40 esco dal loculo per andare in bagno a lavarmi "etc etc" ma c'e' la donna delle pulizie nel reparto "espletamenti", mi limito a lavarmi faccia e denti e sono in ascensore verso l'uscita.
L'esperienza del Capsule e' stata piu' che positiva e la consiglio a chiunque voglia soggiornare a Tokyo ad un prezzo ridicolo, 25 euro, cifra che in Italia non paghi neanche se dormi a casa di un tuo amico.
Viva il CAPSULE HOTEL, Viva il GIAPPONE.
capsule010