E' come un giro in giostra, appena scendi ne vuoi subito
fare un altro...
Quindi ci torno!
MA aspetta, aspetta, com'e' che per una
vita desideri andare in Giappone MA non ci
vai mai e poi, tutto ad un tratto, ti molli con la tipa
(italiana) pensando che sia la fine delle fini
MA, in un raptus suicida, prenoti un volo
(odiando gli aerei e pensando che se non sono piu' quelli
che cadono di quelli che atterrano e' solo per una
falsatissima statistica) per andarci a capodanno, in fuga
dalla routine dell'ultimo dell'anno nell'incognita della
goliardia comandata MA il "destino", non
pago di tutto cio', un mese prima della partenza ti fa
incontrare una stupenda ragazza giapponese, ti innamori di
lei, lei si innamora di te, vi mettete insieme
MA ti tocca partire lo stesso, se non vuoi
perdere tutti i soldi del biglietto aereo, parti, torni, la
storia con lei continua a gonfie vele e ZAK! decidi di
tornarci un'altra volta MA non 15 giorni,
no, 1 mese!?!
Mah, non so bene come sia, pero' e' cosi',
le cose ad un certo punto ingranano e accelerano, e tu li'
a correrci dietro, divertito, senza il tempo di capire se
in questa giostra di avvenimenti c'e' da aver paura e
urlare a squarciagola o urlare a squarciagola per
l'esaltazione.
No, paura no, nonostante il "senza fissa dimora" che mi fa
cambiare alloggio ogni 2 o 3 mesi, ma poi ci penso bene ed
e' una figata cosi', ingolfato in casa con i miei per una
vita ed ora in "recupero traslochi", chissa' dove staro'
tra 3 mesi, chissa' come mi adattero' alla nuova alcova,
chissa'...c'e' chi e' terrorizzato dai cambiamenti, dalle
incertezze, prima ero un po' cosi' anche io, poi ti rendi
conto che niente e' certo e tutto puo' cambiare da un
momento all'altro.
E' bello, ci penso bene e mi rendo conto che ora non cerco
piu' certezze, non voglio piu' sicurezze per il mio futuro
perche' le sicurezze sono gabbie, ovviamente non tutte le
sicurezze ma certe sicurezze che ti
"legano le gambe"...o forse e' solo un'astrazione della mia
cronica incostanza, gia', la mia incostanza, che altro non
e' che il frutto dell'incostanza televisiva di mia madre
che non mi ha mai fatto vedere una serie televisiva,
animata o no, dall'inizio alla fine.
Eccomi li' che saltavo episodi su episodi, soprattutto i
finali si', infatti non ho mai saputo che fine avessero
fatto Daitarn, o Goldrake o Jeeg, per me sono ancora la' a
sparare cazzate contro i Meganoidi o i mostri di Vega e
Hiroshi e' ancora la' che sfascia una moto giu' da una
scarpata facendosi lanciare i componenti, figa, quella
scarpata ormai sara' piena di moto di Hiroshi Shiba.
A dire il vero, un finale l'ho visto, quello de LA BALENA
GIUSEPPINA, dove lei lasciava il suo amico umano per, come
diceva la voce fuori campo, andare da un altro bambino,
"forse proprio tu..." cioe' io, e infatti io stavo la' a
sperare che venisse da me, ma non e' mai venuta...e ora
capisco i giapponesi nel loro sterminio di balene bastarde
senza cuore, forse anche loro, da piccoli, l'hanno
aspettata invano. (no, scherzo, in realta'
odio i giapponesi che ammazzano le
balene).
A proposito di cartoni animati, Jeeg e Hiroshi, per la
cronaca, Hiroshi e' un nome da vecchio, io che da piccolo
volevo che i miei genitori andassero all'anagrafe a
cambiarmi nome, da Alessandro in Hiroshi, cazzo, Hiroshi
Randi, quando ho raccontato di questo mio desiderio
d'infanzia a qualche giapponese, in risposta mi sono
arrivate risate e frasi tipo "ma Hiroshi e' un nome da
anziano e troppo comune", in sostanza l'equivalente del
nostro Mario.
Che delusione.
Solo una volta mi sono illuso di aver incontrato uno dal
nome Hiroshi, mi si presenta questo amico di Yukiko e mi
dice "Watashi wa Hiro desu" (sono Hiro) e Yukiko mi dice
"Hiro e' l'abbreviazione del suo nome" io faccio 1+1,
"Hiro" e' l'abbreviazione, "shi"e' il maschile dei nomi,
finalmente nella vita incontro un Hiroshi...pensando di
fare cosa gradita, mentre siamo al ristorante giapponese
piu' figo di Milano (io ero a milano per lavoro e Y con 3
suoi amici nipponici in visita al salone del mobile),
chiamo Hiroshi con quello che credevo il suo nome completo.
Risate, ilarita', io che faccio una strage ma no, aspetta,
"perche' ridete?", chiedo, "il suo nome non e' hiroshi,
hiroshi e' un nome da anziano, non si usa piu', il suo nome
e' HIRONAO".
Voglio dire, i giapponesi, che popolo, li guardi e pensi
"ma che sfigati", li riguardi e pensi "ma che razza
superiore", li ririguardi e pensi che stavolta non sai per
quale delle due opzioni optare.
Nei mesi con Yukiko ho scoperto mille altre cose che i
giapponesi fanno al contrario rispetto a noi, persino gli
aeroplanini di carta li fanno al contrario, come? beh, ne
faro' fare un altro a Yukiko e lo fotografero', a parole
non si puo' capire, eppure vola anche quello, pensavo che,
visto che era fatto al contrario rispetto ai nostri,
facesse il contrario di volare...invece fa uguale, anzi,
forse va anche meglio.
Come spero che non sia da meno quello della KLM che dovro'
prendere per tornare in Giappone, si riparte, il volo e'
prenotato, pagato, stampato.
Questa volta la tabella di marcia prevede una visita a
Hiroshima, al museo dell'atomica, dove prevedo che non mi
verra' niente di divertente da raccontare, anzi...
Una gita a Kagawa, che non e' dove fanno le Falqui, ma dove
fanno gli UDON piu' buoni del giappone, gli udon sono gli
spaghetti giapponesi, fatti con il riso, pero' non sono
spaghetti di riso tipo quelli del cinese...comunque sia, a
Kagawa (citta' che forse e' gemellata con Chicago U.S.A.)
prendero' sicuramente qualche kilo.
Un giro a Kyoto e un giro nella citta' natale di Yukiko,
Niigata.
Dal profondo sud al profondo nord del giappone, insomma,
cosi', da turista "analfabeta sordo/muto", da curioso
sfottitore ammaliato.
Questa volta non mi faro' mancare niente, dal CAPSULE
HOTEL, che l'altra volta mi sono perso per motivi
logistici, alla GAY PARADE di Tokyo del 12
agosto.
Bene, chiudo con il countdown per GOJAPAN2 e, ovviamente, lascio
il resoconto di GOJAPAN1.
Matane
Randokun