MAI
SOTTOVALUTARE LA POTENZA DEL JET LAG
28.07.2006
Il jet lag e' una brutta bestia e oggi ho capito che non
bisogna sottovalutarla.
Ieri mi sono imposto di andare a dormire all'ora giusta
giapponese, purtroppo, siccome i piani non vanno mai
secondo i piani, sono andato a dormire alle 4:00 perche'
Marco doveva preparare tutte le sue cose per il FUJI ROCK
Alle 8:40 circa mi sveglio, Marco e' gia' vestito di tutto
punto e sta controllando le ultime cose:
R.: "Oyasumi Marcosan, che ore sono??"
M.: "Le 8 e 40"
R.: "A che ora parti?"
M.: "alle 9 in punto"
Capisco subito che ho 2 occhi come 2 palloni, mi alzo, mi
guardo allo specchio ed ho tristemente ragione.
"Marco, io non capisco perche' qua in giappone mi si
gonfiano gli occhi" forse e' una specie di effetto ZELIG, a
forza di stare in mezzo ai giapponesi il mio corpo cerca di
prendere le loro sembianze.
M.: "Non so, forse sei allergico a qualcosa..."
R.: "Non credo, di solito non sono allergico a niente.."
Vedo il biglietto del FUJI ROCK e Marco mi mostra il
braccialetto per l'ingresso...non ho parole, e' un semplice
braccialetto di plastica che pero' contiene un chip per la
registrazione.
Non posso non fotografarlo.
Marco e' pronto, lo accompagno di sotto e gli scatto una
foto mentre e' in partenza.
Torno in casa e qui ho un ricordo molto vago...e' ancora
presto, pero' mi lavo faccia e denti, prendo un libro di
marco sui bonobo e comincio a sfogliarlo...non sento piu'
le braccia, apro gli occhi, non so che ore siano, fuori
c'e' luce, sono sdraiato sul tatami, non riesco ad
alzarmi...blackout...ancora le braccia informicolite, non
riesco ad aprire e chiudere le mani, per alzarmi stesso
problema...blackout...e' buio, cazzo, ma che ore sono??
stavolta mi alzo, sono le 19:00 circa.
Il Jet Lag mi ha avuto.
Mi rialzo, rilavo etc, pensando di uscire per prendere
qualcosa da mangiare, un po' di foto lungo la strada e un
po' di lavoro.
Esco, questa volta prendo anche la macchina fotografica
tirata e minicavalletto, e' buio e puo' tornare utile.
Mi infilo in un "convenience store" e trovo tutta una serie
di articoli della MUJI tra i quali un fazzoletto/spugna che
i nippo si portano SEMPRE dietro al posto del nostro
fazzoletto tradizionale.
D'estate lo usano per asciugarsi dal sudore, in sostanza e'
tipo un asciugamano in miniatura, anche questo entra di
diritto nella top 10 dei "MAI PIU' SENZA".
Un blocco da disegno figo formato A4 e un dolce con AZUKI
(i fagioli dolci giapponesi che stanno alla base di un
qualsiasi dolce made in japan), nel reparto cibarie
onigiri/sushi non c'e' quello che cerco.
Orientarsi in uno store del genere e' un'impresa, c'e'
troppa roba troppo bella.
Qui non pensi "prendo l'aranciata o la limonata?", qui
pensi "bevo quello con il disegno strafigo tutto colorato o
quell'altro molto elegante minimal stra-grafico?".
Esco pensando di andare nell'altro convenience store,
perche' mi sembrava di ricordare che l'ultima volta che ero
venuto ci fosse piu' scelta.
Mi avvio e scatto qualche foto strada facendo.
Ed anche questa volta ho la percezione che finiro' il resto
della mia vita in questo paese, ma andiamo oltre.
Entro nello store e mi dirigo al reparto cibarie/beveraggi,
il pensiero costante e' "figo, chissa' cos'e'!" e mai lo
sapro'.
Le bottiglie dei beveraggi sono esposte in questi
frigoriferi aperti, nei quali succede una cosa molto
strana, tu scegli e non appena estrai la bevanda, tutta la
fila si sposta di 1 vuoto riempiendolo nuovamente, come
dire "eh, sfiga! l'hai tolto? adesso e' tuo, non c'e' piu'
posto per quello, devi tenertelo..." e infatti io tutte le
volte, un po' in trance per quel che riguarda l'estetica,
mentre ne estraggo una e tutta la fila scende
"ghigliottinando" lo spazio vuoto penso "porcatroia! e
adesso?", niente, non mi ci sono ancora abituato e mai mi
ci abituero', ovviamente non mi va di fare un'ulteriore
figura da sfigato, visto che mediamente sto li' davanti 30
minuti, ci manca solo che mi metta nell'impresa di
reinserire la bottiglia nella fila e quindi me la tengo.
Mi sono sempre chiesto come facessero a scivolare cosi'
velocemente giu' le bottiglie e oggi ho avuto la risposta.
Dovendo scegliere cosa bere, la mia attenzione s'e'
focalizzata su una bellissima bottiglia della SUNTORY, tale
BUBBLE MAN II (vedi foto).
La fila non e' scesa! si era incastrata e ho notato che,
quella che pensavo fosse una semplicissima griglia era in
realta' una serie di piccoli RULLI scorrevoli (vedi foto).
Ingegnoso.
Direi che si', con me il loro sistema espositivo va
alla grande.
Peggio del reparto beveraggi c'e' solo il reparto
caramelle.
Qui e' la fiera del packaging e mi sembra di non averne mai
viste di cosi' prima, neanche l'altra volta, allora mi
viene in mente la frase di Marco "qua ogni 3 mesi cambia
tutto" e infatti e' cosi'.
Via tutti i packaging con grafiche vecchie e dentro le
nuove.
Questo per la maggior parte dei prodotti, tranne che per
quelli "classici" tipo alcune marche di te' verde in
bottiglia e il mitico POCCA COFFEE!
Del resto questo paese e' un fumetto formato nazione, ogni
tre mesi esce un numero nuovo.
Esco, torno a casa, tutto quello che incrocio per strada mi
piace, dal motorino sfigato alla scalinata che porta in uno
sgabuzzino marcio.
Colpo di grazia finale, davanti a casa di Marco ci sono 5
ragazze giapponesi accovacciate davanti ad un telo quadrato
sul quale sono appoggiati delle specie di braccialetti...a
turno ne prendono e ne bruciano uno, non capisco cosa
stiano facendo, ma 3 di loro indossano il kimono estivo
(yukata)...piccole caramelle viventi.
Viva il packaging giapponese.
PS: "La bevanda BUBBLE MAN II si rivela ingestibile, e'
stragassata, il sapore e' un misto tra RED BULL, BIG BABOL
e SCIROPPO PER LA TOSSE...non mi resta che consolarmi con
il packaging...".